Il consuntivo va, ma a palazzo Gilardoni c’è aria di burrasca. L’assessore al bilancio Laura Mira Bonomi lascia presagire il suo addio: «I miracoli non si possono ripetere».
Aria pesante martedì sera in consiglio comunale per la maggioranza, ma soprattutto per la giunta. Dopo una giornata ricca di tensioni, con addirittura due sedute infuocate dell’esecutivo per approvare il piano di riorganizzazione delle dirigenze dell’ente (il cosiddetto “rimpasto” dei dirigenti, operazione politicamente e tecnicamente delicata e complicata), il sindaco Gigi Farioli non si presenta in sala esagonale, lasciando l’assessore alle finanze Laura Mira Bonomi “senza rete” di fronte all’assemblea (ma la maggioranza prova a difenderla e a darle sostegno) e alle critiche dell’opposizione, nel presentare il rendiconto di gestione 2013.
Alla fine il documento viene approvato, con la maggioranza compatta al voto, ma la relazione dell’assessore esterno lascia emergere quello che il capogruppo del Pd Walter Picco Bellazzidefinisce «un chiaro malessere».
Mira Bonomi ricorda «il miracolo» compiuto lo scorso anno nell’essere riusciti a mantenere invariati i servizi di eccellenza, soprattutto nei settori dell’educazione e del sociale, che caratterizzano la città, senza toccare al rialzo la tassazione di competenza comunale. In particolare, la mancata introduzione della Tares ha giovato alle categorie commerciali, come rivendicato dal capogruppo di Forza Italia Enrico Salomi nel raffronto «operato dagli stessi commercianti» con le altre città del territorio.
Eppure, per Mira Bonomi, che ricorda anche l’ottimo risultato certificato dall’agenzia di rating Fitch, si tratterebbe di «un miracolo che non si potrà ripetere»: nelle sue parole traspare addirittura la possibilità che questo sia il suo «ultimo consuntivo» da assessore al bilancio. Con la discussione sul bilancio preventivo ormai alle porte, quell’obiettivo di mantenere ancora una volta inalterati i servizi – in particolare «non ritoccando le tariffe dei servizi a domanda individuale», come chiede Salomi – senza innalzare la pressione fiscale, rischia di diventare impraticabile.
Intanto le opposizioni incalzano, soprattutto sui temi sociali. Gian Pietro Rossi(Indipendenti) fa notare che «gli obiettivi sull’housing sociale non sono stati raggiunti». Marta Tosi(Manifattura) chiede che «nessuno venga lasciato indietro». Salvatore Vita(Pd) ricorda che «c’è una parte di Busto che sta male e va aiutata». L’assessore ai servizi sociali Mario Cislaghi promette di «aprire il confronto» su questi temi.
© riproduzione riservata