Terremoto sanità a Varese Formigoni difende Lucchina

VARESE L’inchiesta sulla sanità lombarda partita da alcune cliniche di Varese, in cui sono indagati il senatore Antonio Tomassini e il dg Carlo Lucchina, «è l’ennesima montatura contro Regione Lombardia, che non c’entra nulla». Quindi, «se volete parlare di scandalo, parlate del Senato e del Governo». Così Formigoni arrivando al Consiglio regionale: «Le tangenti, se ci sono state, sono state prese da un senatore – ha argomentato Formigoni – per ottenere delle costruzioni relative ai Mondiali di ciclismo di Varese, che non dipendono da Regione Lombardia ma dal Governo nazionale. E difatti si fa il nome di un ministro o di un sottosegretario alla Protezione Civile: Regione Lombardia non c’entra nulla».Il

presidente della Regione Lombardia ha fatto un paragone tra quanto sta accadendo con gli imprenditori varesini Polita e la vicende che coinvolse l’allora presidente dell’Abruzzo, Ottaviano Del Turco. «Qui – ha sostenuto Formigoni – abbiamo un imprenditore chiacchierato e con diversi fallimenti alle spalle, sotto indagine, e che improvvisamente passa nel ruolo di grande accusatore. Un caso identico a quello Angelucci-Del Turco». Quanto al direttore generale della sanità lombarda, Formigoni ha ribadito la sua fiducia: «L’ottimo Lucchina non ha percepito un centesimo – ha assicurato – L’autorizzazione data è stata del tutto regolare, Regione Lombardia è totalmente immune. È uno dei migliori manager d’Italia e la sua onestà è del tutto cristallina».

s.bartolini

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