Appello per Luino “tax free” Pellicini lancia la battaglia

Tax free non solo agli imbarchi di Malpensa ma proseguendo, dall’importante scalo italiano, fino al confine Stato. Questa è in breve la proposta dell’assessore regionale alle Attività Produttive, , durante la prima riunione del tavolo della competitività organizzato dalla Camera di Commercio. L’incontro, svoltosi ieri a Malpensa ha visto la partecipazione il mondo dell’impresa e dei esponenti politici dei comuni più importanti della Lombardia, tra cui anche Luino. Al tavolo si è discusso della difficile situazione dell’impresa lombarda, proponendo rimedi che vanno dalla semplificazione burocratica alla sperimentazione di un’area franca di tassazione, nelle zone confinati con la Svizzera.

Luino, presente all’incontro con il suo sindaco, , è uno dei comuni che potrebbe godere di più dei benefici che si potrebbero avere con questa proposta. «Sento parlare zone franche o tax free sin da quando ero bambino – dichiara il primo cittadino luinese- Questa proposta, arrivata direttamente dalla Regione, è stata fatta in un momento duro per le imprese locali. Volevo ringraziare prima di tutto , presidente della Camera di Commercio varesina, per aver invitato il comune di Luino al tavolo della competitività». «Venendo a quanto auspicato dall’assessore Melazzini, ho registrato purtroppo un’accoglienza quasi fredda, da parte del territorio e dal mondo dell’imprenditoria – continua Pellicini – Credo invece che siano state ventilate grandi proposte e che avrebbero dovuto essere accolte come delle novità interessantissime. Potrebbero essere veramente un rimedio efficace alla crisi delle attività produttive». Continua: «Un rappresentante delle istituzioni regionali ha proposto una serie di azioni forti che andrebbero a contrastare la fuga delle aziende italiane in Canton Ticino con la creazione di un’area territoriale con prelievo del 20% al posto che del 50%. Ma non è stata recepita come avrebbe dovuto».

«Credo che questo progetto possa finalmente ridare ossigeno all’impresa e all’industria delle zone confinanti, sarebbe veramente un’azione rivoluzionaria». Continua il primo cittadino luinese: «La nostra città, fin dagli anni Settanta era un grande distretto industriale anche a livello Regionale e, oggi, vede partire ogni giorno dalle sue case 2.000 frontalieri che vanno a lavorare nelle numerose aziende nate nel Ticino, territorio più fertile per fare impresa – conclude – Una diminuzione della pressione fiscale unita a una semplificazione della burocrazia potrebbe far rifiorire l’economia del nostro territorio».

© riproduzione riservata