«Ma allora qual è il partito delle tasse?». A chiederselo è il capogruppo del Partito democratico Ivano Ventimiglia, dopo che giovedì sera Pdl, Lega Nord e Orgoglio gallaratese hanno bocciato la variante al bilancio di previsione che ha permesso di ridurre l’Imu sulla seconda casa e la Tares per le categorie più penalizzate.
«Noi abbiamo ritenuto prioritario l’abbassamento della pressione fiscale», ragiona l’esponente della maggioranza, «siamo sbigottiti dal voto contrario rispetto ad una questione che dovrebbe essere di comune interesse». Il democratico si aspettava se non l’approvazione, almeno un voto di astensione, apertura di credito rispetto al provvedimento.
Che ha consentito di far scendere dal’1,06 allo 0,96 per cento l’aliquota Imu sulla seconda casa e sugli edifici commerciali e produttivi. Mentre la Tares è stata ridotta per distributori di carburante, ortofrutta, ristoranti, pizzerie e pescherie. Ovvero quelle categorie che avevano registrato aumenti fino a cinque volte rispetto alla Tarsu.
Ma grazie al documento votato giovedì sera in consiglio comunale, l’incremento non andrà oltre il raddoppio. Si tratta comunque di una cifra superiore, ma non quanto si pensava inizialmente. «Vorrei capire una cosa: l’abbassamento delle tasse interessa solo noi? Mi sembra che questa sia una domanda fondamentale», incalza Ventimiglia.
Eppure lo scorso anno la giunta spinse la massimo le aliquote Imu ed aumentò l’addizionale Irpef. «Nel 2012 la pressione fiscale è stata elevata per rientrare dallo sforamento del patto di stabilità». O meglio per far fronte ai tagli ai trasferimento conseguenti allo sforamento die paletti di spesa nel 2011.
«Quest’anno riusciamo ad abbassare le imposte, ci aspettavamo una risposta diversa. Qual è, allora, il partito delle tasse?», si chiede l’esponente della maggioranza. A suffragare la presa di posizione del capogruppo Pd ci sono i numeri, che parlano di una Tares sulle abitazioni che a Gallarate oscilla tra i 122 e i 264 euro a seconda degli occupanti, mentre a Varese va da 120 a 319 euro.
A Busto, invece, è di 177 euro indipendentemente da quante persone vivono in un immobile. Anche per le attività produttive l’imposta sui rifiuti a Gallarate è meno cara che a Varese. A rovinare i piani della maggioranza ci ha pensato però il governo, che ha incluso anche i Due Galli tra i comuni i cui cittadini saranno chiamati a versare la “mini Imu” sulla prima casa. La somma da versare, secondo le prime stime, è pari al 20 per cento di quella pagata lo scorso anno.
Gallarate
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