Cassano Magnago – (l. gir.) Il nuovo senso unico di via Piave provoca la rivolta dei residenti, che per uscire di casa sono ora costretti a percorrere la trafficatissima via Gasparoli.
Basta, del resto, dialogare con numerosi cassanesi che vivono nella zona per capire che non ha riscosso molto favore la scelta di rendere definitiva la direzione obbligatoria, prima in vigore soltanto il venerdì mattina in occasione del mercato settimanale, a partire dal piazzale del cimitero fino all’incrocio con via Isonzo: strada, quest’ultima, alla quale non è più possibile accedere da via Gasparoli. Si tratta di una rivoluzione viabilistica che, a giudizio di chi abita nei dintorni, non era assolutamente necessaria, visto che la «carreggiata di via Piave è comunque molto ampia: sono stati, fra l’altro, realizzati numerosi nuovi parcheggi ed è quindi assurdo dire che la sede stradale si restringe per le auto posteggiate». A farlo notare è un residente, secondo il quale «il senso unico è un modo per favorire chi lascia la macchina in divieto di sosta: in altre parole, una scelta di comodo per evitare di dover multare i trasgressori».
Il risultato, come spiega un’altra cassanese, è che «se voglio andare al cimitero mi trovo costretta ad attraversare una via già congestionatissima come via Gasparoli, uscendo da uno stop con scarsa visibilità come quello di via Isonzo, e a stazionare per forza al semaforo di largo Don Barenghi». Così scrive la cittadina in una delle due e-mail indirizzate al sindaco Aldo Morniroli, dal quale è stata anche ricevuta: un incontro che, sottolinea, «non è stato comunque chiarificatore». In quell’occasione, ha esposto al primo cittadino le maggiori condizioni di rischio per i ciclisti, tra i quali molti anziani che frequentano il
cimitero, ora obbligati a «muoversi su due strade molto trafficate». Il sindaco avrebbe quindi risposto che il senso unico va incontro proprio alle esigenze di chi viaggia sulle due ruote, perché in questo modo sarà possibile far proseguire fino a via San Pio X la pista ciclabile oggi presente in via Redipuglia. Insomma, ribatte la cassanese sulle pagine del blog Quarantotto.net, «prima si sbarra la strada ai ciclisti e poi si realizzerà una pista ciclabile: e nel frattempo?». Questo significherebbe, oltretutto, altri lavori in corso, proprio adesso che «sono stati finalmente ultimati, dopo mesi, i marciapiedi e i parcheggi».
A rendere «ulteriormente dannosi» i sensi unici è il fatto che viene dirottato sulle vie Isonzo e Gasparoli tutto il traffico legato agli orari di entrata e uscita dei bambini dalla scuola materna comunale di via Adige: arteria dalla quale è da sempre obbligatorio girare a destra in via Piave. A questo riguardo, Morniroli avrebbe peraltro assicurato che il divieto di svolta a sinistra sarà eliminato a breve.
p.rossetti
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