VARESE Varese a rischio siccità, e sul finire del mandato arriva il rinnovo dell’ordinanza per il risparmio di acqua. A chiederla è stato l’assessore alla tutela ambientale Luigi Federiconi che l’ha indicato come il suo ultimo atto nelle vesti di amministratore cittadino, e sarà firmata tra oggi e domani dal sindaco. Un’ordinanza in effetti c’era già, e tra
l’altro era ancora in vigore, ma non era sufficiente ad evitare ai varesini il rischio di restare a secco nelle prossime settimane. Il fatto è che il provvedimento era stato preso nel 2007, quando lo stato di emergenza idrica aveva portato ad un’ordinanza con carattere di urgenza che però potrebbe decadere con la scadenza di questa amministrazione.
Oltre all’invito fatto da Aspem, stanno per essere rinnovate le norme che ribadiscono l’obbligo di risparmiare acqua potabile. Ecco quindi le indicazioni. Non usare l’acqua potabile per lavare la macchina, se non negli autolavoggi. Vietato riempire le piscine, ad eccezione di palestre, case di cura, centri di riabilitazione, alberghi. Utilizzare gli impianti pubblici di irrigazione automatici e programmabili esclusivamente dalle ore 2 alle 5 del mattino. Non usare del tutto invece gli impianti di irrigazione privati, innaffiando il giardino solo con la vecchia canna dell’acqua e solo dalle 20 alle 21 e stando attenti a limitare il più possibile il consumo.
La situazione oggi come oggi comunque non è allarmante, almeno per l’acquedotto cittadino. E’ preoccupante per gli agricoltori, ma solo perché sfruttano lo strato superficiale del terreno che risente inevitabilmente della mancanza delle piogge. Maggio del resto è stato particolarmente arido, quando per definizione dovrebbe essere insieme a novembre tra i mesi più piovosi dell’anno.
Le falde di Varese invece stanno benone. «Le riserve le abbiamo – spiega l’assessore Federiconi – e tra qualche giorno tutti i pozzi saranno in funzione». Dopo la chiusura dei due pozzi di Luvinate in seguito all’inquinamento delle falde riscontrato lo scorso novembre, Aspem ha comunicato che è arrivato il momento di reimmetterli nella rete di Varese. Significa che ci sarà a disposizione un 30% circa di acqua più di quella che attualmente circola. Ma non basta per tirare i remi in barca e dimenticarsi della stagione tremendamente secca. «Negli anni scorsi ha piovuto in abbondanza e abbiamo avuto un surplus di acqua che ha riempito le falde – spiega Federiconi – non dovremmo arrivare alla stessa situazione del 2006. In ogni caso siamo pronti ad intervenire in caso di necessità con gli strumenti che avevamo utilizzato per le emergenze degli anni scorsi». Resta da stabilire se la nuova ordinanza includerà anche il limite attuale di 250 litri di acqua procapite ogni giorno.
e.marletta
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