MALPENSA – Non sarà mai un tiramisù qualsiasi e anche un semplice babà, bisognerà saperlo preparare con maestria, fase dopo fase. Altrimenti non si arriverà al top e il piatto servito ad alta quota non potrà essere firmato Carlo Craccoe. E’ proprio il noto chef, affascinante e per nulla burbero, ad insegnare ai cuochi che hanno il compito di preparare i pasti per i passeggeri della Singapore airlines.
La compagnia aerea con cinque voli al giorno da Malpensa per Singapore, più altri due di transito, vuole il meglio per i suoi clienti business e di prima classe (50 posti su ogni aereo). Ed ecco che il meglio, era ieri tra i fornelli della Do&Co, azienda di catering con un’ottima base di partenza. «I nostri ingredienti sono senza additivi, conservanti e coloranti – dichiara >Dario Pignatelli, unit manager di Do&Co – e poi abbiamo un’unità di pasticceria in casa». Musica per masterchef Cracco che ieri è salito in cattedra al workshop di due giorni organizzato dalla Singapore airlines per gli chef di tutte le aziende di catering degli scali europei dove il vettore opera.
«Mangiare in aereo è difficile, noi cerchiamo di servire il meglio – dice Cracco – I piatti variano in base alla stagione e rappresentano lo spirito della cucina italiana contemporanea di qualità, ma vera. Senza complicare la vita ad hostess e steward che dovranno poi servirli». Aggiunge Hermann Freidanck, manager food & beverage di Singapore airlines: «Bisogna immaginare a terra quello che sarà scaldato e impiattato a bordo».
Gli alunni ascoltano, con attenzione. Cracco assaggia qua e là e dispensa perle di saggezza da trasformare in cibi prelibati che non lascerà certamente al caso. Su un volo per Singapore ci è andato lui stesso ad assaggiare il risultato delle lezioni. Il voto? «Nove – risponde – il dieci lo si tiene sempre di riserva».
b.melazzini
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