Leucemia mieloide cronica Nuovo farmaco blocca-tumore

Nuove prospettive e molte speranze per la leucemia mieloide cronica. Un tempo l’unica speranza era il trapianto di midollo, un’intervento difficile, invasivo e al quale non tutti si potevano sottoporre. E se età e condizioni cliniche lo impedivano, il destino allora era uguale per tutti. Dalla leucemia mieloide cronica non si scampava e la morte era cosa praticamente certa. Adesso però la prospettiva infausta potrebbe cambiare grazie a nuovi farmaci, arrivati alla terza generazione, capaci di garantire il controllo della malattia e molto spesso anche la completa guarigione. Sulla scena arriva un nuovo farmaco. Si tratta di un inibitore della proteina Bcr-Abl che causa la produzione delle cellule tumorali. Un nuovo farmaco che in Italia è stato già indicato come trattamento di prima linea per i pazienti adulti. Sulle cause della leucemia mieloide cronica, uno dei quattro tipi di leucemia più diffusi al mondo, la ricerca non

è arrivata ancora a una risposta. Le percentuali di malati di leucemia in Italia sono comunque preoccupanti. Sono circa 9.000 gli italiani ad avere questa malattia, l’incidenza è di 2 casi per 100.000 abitanti ed è in crescita con l’aumento della vita media.  “Con l’introduzione delle nuove terapie – spiega Michele Baccarani  direttore di Ematologia e trapianti di midollo della Federico II di Napoli epresidente nazionale della Società italiana di ematologia(Sie)- la sopravvivenza a 10 anni è passata dal 20% all’80% e la fase cronica della malattia si è prolungata incrementando sempre di più l’aspettativa di vita”. Nel 2000 la prima svolta: non più i classici chemioterapici, ma farmaci in grado di bloccare la causa genetica della malattia con miglioramenti che sono stati subito visibili. Secondo dati recenti, a 8 anni solo poco più della metà dei pazienti ha bisogno di prendere ancora il farmaco.

u.montin

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