L’Islam cerca spazi a Varese «In via Giusti stiamo stretti»

VARESE La comunità islamica di Varese cerca una sede più grande per trasferirvi il centro di aggregazione islamico che adesso si trova in via Giusti.
Tra i luoghi che potrebbero ospitare il centro, che nella provincia si sommerebbe a quelli di Gallarate e Luino, figurano un terreno di viale Belforte che offrirebbe la possibilità di costruire un parcheggio di duemila metri quadrati, un capannone in vendita nei pressi dell’Iper, un’ex discoteca di viale Valganna e un capannone a Casciago.


Samir Baroudi, portavoce della comunità islamica varesina, ieri mattina ne ha parlato con il sindaco Attilio Fontana e il prefetto Giorgio Zanzi. Con la dicitura “centro islamico” non si intende una moschea, ma un centro culturale dove si parla e si prega. Il primo della città è sorto in viale XXV Aprile nel 1991. Poi, nel 1995, il trasferimento in via Giusti, una traversa di viale Borri, in uno spazio che è diventato subito piccolo per accogliere tremila fedeli (tanti sono i frequentatori del centro). Soprattutto al venerdì, giorno in cui è obbligatorio ritrovarsi e pregare insieme, le persone che si raccolgono al richiamo (adan) sono così tante che si snodano fuori dal salone, fin sulla strada. «Quando piove è un vero disagio» dice Baroudi.
Ma le condizioni sono precarie anche quando il tempo è bello. Tanto che Habib Abu Selma, frequentatore abituali del centro, racconta: «Qui non ci sono abbastanza parcheggi e ci sono infiltrazioni di acqua dal tetto». A tutto questo si sommano le difficoltà economiche: molti fedeli recentemente hanno perso il lavoro è diventa un problema corrispondere ai proprietari della sala di via Giusti un affitto di 20 mila euro all’anno, tanto più per avere un posto dove non c’è neppure lo spazio di ricevere le donne.
Il sindaco Fontana, però, puntualizza che per ora non c’è ancora nulla di certo: «Dobbiamo vedere il progetto, esaminarlo, parlarne con la maggioranza. Allo stato attuale la questione è talmente prematura che non so neppure se sarà realizzabile. Quando avremo tutte le garanzie potremo fare una valutazione».

Il servizio completo sul giornale in edicola mercoledì 6 marzo

s.bartolini

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