Stefan Simic e Martino Borghese. Sono loro i due nuovi difensori del Varese, come ha confermato ieri il d.s. Lele Ambrosetti. Conosciamoli meglio.
Diciamolo subito: non c’è nessun legame di parentela con Dario Simic, l’ex difensore croato di Inter e Milan.
Stefan Simic nasce a Praga il 20 gennaio 1995 da genitori bosniaci. Fin da giovanissimo – con la maglia dello Slavia Praga – si mette in luce come uno dei difensori più promettenti del calcio ceco. Tanto da essere regolarmente convocato nelle nazionali giovanili: Simic diventa un punto fermo dell’Under 17 della Repubblica Ceca (di cui diventa anche capitano) e
poi dell’Under 19. Le qualità e la forza fisica di questo ragazzone alto 1,87 non sfuggono agli occhi attenti degli osservatori del Genoa, e nel gennaio 2012 il club del presidente Preziosi lo preleva dallo Slavia Praga per 500 mila euro. Cifra notevole, per un ragazzo (allora di 17 anni) che, pur promettente, non aveva ancora esordito in prima squadra.
Nella Primavera del Grifone viene allenato prima da Raffaele Novelli, ex tecnico della Pro Patria, poi da Luca Chiappino. Con la maglia dei grifoncini, Simic (che nasce difensore centrale) viene impiegato come terzino destro, per sfruttare le sue doti di corsa e forza fisica. Il ragazzo è duttile, capace di disimpegnarsi bene sia come centrale che come esterno di difesa. Nell’estate 2013 passa alla corte di Pippo Inzaghi nella Primavera del Milan, dove colleziona 24 presenze impreziosite da quattro gol. Forte fisicamente, abile nel gioco aereo, Simic è dotato anche di buona tecnica. Possiede il doppio passaporto (ceco e croato). Il suo modello? Si ispira a Gerard Piqué del Barcellona.
Come Simic, anche Martino Borghese (nato a Basilea il 5 giugno 1987, doppia nazionalità italiana e svizzera) ha militato nelle giovanili del Genoa (che lo aveva prelevato dall’Inter). Il percorso di Borghese in maglia rossoblù inizia dagli Allievi e si conclude in bellezza con la Primavera allenata da Vincenzo Torrente, con cui trionfa al Torneo di Viareggio del 2007 (nella stessa stagione colleziona anche due presenze in prima squadra, esordendo in B con Gasperini).
Nella stagione successiva passa in prestito alla Viterbese (in Seconda Divisione). Dal 2008 al 2010 veste la maglia giallorossa dell’Alghero di Ninni Corda, prima di passare al Pescara, dove però non colleziona presenze. Nel 2010 si trasferisce al Gubbio del suo vecchio mister Torrente: con gli umbri, neopromossi in Prima Divisione, scende in campo 29 volte segnando 6 reti, contribuendo alla vittoria del campionato.
Nel 2011 segue il suo mentore Torrente anche a Bari, in serie B: con i galletti pugliesi Borghese collezionerà 46 presenze (4 gol), prima di trasferirsi alla Pro Vercelli a gennaio 2013. Nell’agosto 2013 passa allo Spezia. Dopo dieci presenze con gli aquilotti, Borghese viene prestato al Lugano. Conclusa l’esperienza in Ticino (10 partite, 0 gol), ora l’aitante difensore centrale è tornato allo Spezia, che detiene il suo cartellino. E tra poco comincerà la sua nuova avventura a Varese. Fisico da corazziere (è alto 1.97), Borghese è un cliente tosto per qualsiasi attaccante. Roccioso, arcigno, forte di testa, a volte pecca di eccessiva irruenza. Ma per salvarsi servono anche i gladiatori. E lui lo è.
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