Gallarate, rinviati a giudizio  i ladri dei dati aziendali

GALLARATE Spionaggio industriale: in sei rinviati a giudizio per furto di know how ai danni di un’importante azienda gallaratese che opera nel mercato dell’energia. I sei, tra ex dipendenti ed ex consulenti della società defraudata (Exergia Spa), compariranno davanti ai giudici del tribunale di Gallarate il 12 ottobre 2012. L’indagine della guardia di finanza che ha portato alla denuncia degli indagati era scattata nel giugno del 2010 e coordinata dal sostituto procuratore Luca Gaglio. I sei sono stati rinviati a giudizio così come chiesto da Raffaella Zappatini, sostituto procuratore che ha concluso l’istruttoria. Gli imputati, ribattezzati «i furbetti del contatore», avevano cercato di approfittare del know how della grande e ben avviata azienda per la quale lavoravano, per mettersi in proprio piazzandosi sul mercato della vendita liberalizzata dell’energia sulla scorta del lavoro altrui. In sintesi si tratterebbe di un furto: non soldi contanti, non beni mobili, ma dati. Dati vitali: ovvero le «anagrafiche dei clienti» della società cannibalizzata nonché «la curva aggregata di consumo», degli stessi come si legge nella notifica di rinvio a giudizio. I sei avevano accesso a questi “numeri” in quanto dipendenti o consulenti; nel corso dei mesi avevano iniziato a copiare i dati o a trasferirli in modo da poter stendere un vero e proprio piano

industriale da applicare alla nuova società che intendevano fondare e controllare direttamente. La “banda” era composta dal responsabile acquisti dell’azienda vittima, da tre dirigenti d’alto rango (con stipendi e benefit annuali da centinaia di migliaia di euro), da un commercialista e dall’amministratore delegato di una società concorrente che aveva sede nella stessa palazzina di quella defraudata. Una volta fatta incetta di dati, steso il piano industriale, dipendenti e consulenti si sono licenziati dando vita alla loro “creatura”. Queste aziende di fatto fanno da intermediatori tra chi vende energia e chi l’acquista: comprano alla Borsa dell’energia e rivendono agli utenti. Sapere quanta energia un utente consuma, in quali fasce e con quali occorrenze, permette all’intermediario di sapere in anticipo quanta energia dovrà comprare. E questo è fondamentale per modulare offerte più che concorrenziali ai clienti; soprattutto se i clienti sono di altri e si conosce anche qual è il contratto in vigore con i concorrenti. L’azienda vittima ha di fatto subito «danni ingenti», come scrivono gli inquirenti, perdendo alcuni clienti importanti in conseguenza dell’appropriazione indebita del know how. L’emorragia è però stata scoperta; la finanza, in otto perquisizioni mirate ha sequestrato undici pc, un server e parecchio materiale cartaceo, rinvenendo anche il piano industriale stilato sulla base dei dati sottratti.

Simona Carnaghi

f.iagrossi

© riproduzione riservata