Gallarate, una donna rubava per non deludere la figlia

GALLARATE  Tre donne accusate di rapina (impropria) a Gallarate in due distinte occasioni: condannate a un anno di carcere ciascuna con pena sospesa. Questo l’esito delle direttissime celebrate ieri mattina davanti al giudice di Busto Maria Greca Zoncu. Le imputate erano finite in manette giovedì scorso, dopo due furti finiti male: in un caso l’arresto ha toccato una giovane madre che in aula ha spiegato di aver rubato

per procurare una tuta da ginnastica alla figlia. Nei guai erano finite due ragazze ucraine sorprese a rubare vestiti e cosmetici (per un valore di 400 euro) in un bazar cinese del centro commerciale Dei Laghi. I maneggi delle ragazze non erano passati inosservati e il personale interno aveva tentato di bloccarle. Per fuggire le due avevano spintonato gli agenti di sorveglianza trasformando il furto in rapina.

La madre spinta al furto dalla necessità di vestire la figlia, invece, ha agito all’OVS di Gallarate. Il copione è identico a quello andato in scena ai Laghi, anche se la donna, marocchina, ha mostrato una certa inesperienza: staccando la targhetta antitaccheggio ha danneggiato irreparabilmente la tuta da ginnastica.
La donna ha spiegato di lavorare come badante; l’uomo a cui presta assistenza, però, riceve una pensione misera. Il denaro per acquistare quella tuta, insomma, proprio non c’era. Da madre non ha voluto negare alla figlia un indumento ritenuto necessario finendo però nei guai.

e.besoli

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