La provincia di Varese Una bellezza, non un ente

La macchinosa abolizione delle province si sta avviando alla conclusione e anche in questo caso Varese si rivela una città particolare.

Mentre in alto loco ci si accinge allo smantellamento da noi ci si rende conto della loro valenza. È altrettanto vero che quando il timoniere si rivela valido ogni ente lo è. Me ne sono resa conto, una volta ancora, dopo aver sentito pronunciare per l’ennesima volta la frase: senza la collaborazione con l’ente provinciale il progetto non avrebbe visto la luce.

In effetti, grazie ai fattivi interventi profusi nel corso di quest’ultimo mandato il nostro territorio ha finalmente scoperto di essere non solo verde ma anche azzurro.

La cosiddetta provincia dei sette laghi è rimasta tale per decenni solo sulla carta geografica mentre oggi, grazie ad interventi saggiamente calibrati, Varese entra nell’Olimpo del canottaggio mondiale e non solo.

Luino si arricchirà di un lungolago con infrastrutture e collegamenti sofisticati, le nostre superfici acquatiche, vedi il Ticino, saranno connesse da una rete che farà sistema, non solo a livello di vie di comunicazione, ma anche a livello sociale. Insomma se il Canada vanta la regione dei grandi laghi il nostro territorio può fregiarsi di esserlo di quelli piccoli eppur charmants.

E non è cosa da poco, sia per accoglienza turistica sia per indotto. Ci sono molti detrattori, è vero, però è facile fare della demagogia, ma se per sei anni ci siamo sentiti rassicurati sotto la guida di un presidente pragmatico, vicino al cittadino e che alle parole preferisce i fatti, ora il futuro appare colmo di insidie.

Cosa ne sarà di questo cammino tracciato con tanta cognizione di causa? Rammento che una delle prime cose approcciate da questa ultima legislatura riguardava l’alleggerimento di certi costi dell’ente provinciale. Eravamo nel 2008 e la questione venne risolta con la sveltezza e la fluidità proprie di una persona coerente, dallo spirito pratico e lungimirante.

Mentre al carrozzone romano ci sono voluti mesi prima di arrivare alla conclusione facilona di eliminare tutto d’emblée. Pas vu, pas pris, chi s’é visto s’è visto, insomma. Allora una considerazione sorge spontanea: forse non è un problema di istituzione bensì un problema di uomini.

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