Movida varesina nel mirino dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro: il lavoro nero costa 70mila euro ai professionisti della notte della Città Giardino.
Il blitz è scattato nella tarda serata di venerdì andando avanti sino all’alba di sabato. In tutto dieci i locali controllati: 12 i lavoratori completamente in nero scoperti dai militari del Nil, tre gli esercizi commerciali che si sono visti revocare la licenza commerciale perché più del 20% del personale al lavoro non aveva contratto o comunque aveva un contratto irregolare.
/>Le multe sanzionate superano i 70 mila euro, una media di otto mila euro di sanzioni per ciascun esercizio commerciale controllato. Praticamente nessuno era completamente in regola.
La cifra, già abbastanza impressionante, è destinata come minimo a raddoppiare: i gestori delle attività entro le quali i carabinieri, coadiuvati dagli agenti dell’ufficio di polizia locale di Varese, dovranno infatti versare anche tutti i mancati contributi mai pagati per ciascuno dei 12 lavoratori irregolari sorpresi a servire ai tavoli, preparare cocktail o cucinare. In base ad una prima stima la cifra totale dell’operazione dovrebbe aggirarsi abusi 140mila euro. Tanto è costato l’ormai celebre venerdì notte ai professionisti del divertimento varesino.
Le tre attività chiuse sono la pizzeria interna al centro commerciale di Gavirate, gestita da egiziani, e due autolavaggi di Varese. Uno alla Schiranna, l’altro a Capolago. Qui i lavoratori in nero superavano il 20% dei “dipendenti” presenti al momento dell’accesso dei militari.
Praticamente in regola c’erano soltanto i titolari delle attività: i lavoratori, nella maggior parte stranieri, non avevano contratto. Anzi operavano a chiamata, stando a quanto accertato dagli inquirenti.