Quella commedia che Matteo Renzi è pronto a scrivere

Shakespeare ci mise un anno a scrivere la “commedia degli errori’’. Cinque atti. Renzi ci ha messo cinque anni per impostare la commedia della politica. Primo atto: le riforme della costituzione, dicono i Leopoldiani, servono per la ripresa economica. Ma la “controriforma’’ di Renzi non è quello che serve. Secondo atto: la riduzione degli sprechi è un altro equivoco. Alle regioni che di contro riducono i servizi,serve l’eliminazione dei privilegi. Pensioni enormi, molte volte doppie o triple, pensioni a 55 anni dopo una sola

legislatura,solo nel Lazio ce ne sono 3200, stipendi fuori da ogni paragone sia nel paese che all’estero. Diecimila società partecipate inutili, cattedre universitarie inventate eccetera. Quindi esiste l’equivoco tra sprechi e privilegi. Certo gli sprechi si possono bloccare, mentre i privilegi frutto di leggi pseudo legittime precedenti sono difficili da eliminare, si devono attaccare i diritti acquisiti. Renzi se vuole restare 10 anni alla direzione del paese, li elimini. Mancano ancora tre atti rispetto al drammaturgo inglese, così dimostrerà di essere uno statista.