Una città elettrica, un viaggio virtuale che diventa quasi concreto nell’evocare e contenere forza ed energia in movimento. Uno scenario tecnologico, una sorta di quadro elettrico, che alla fine si rivela essere il corpo umano. E la sua armonia, in un’atmosfera onirica e stupefacente.
A firmare coreografie e regia di “ElectriCity”, lo spettacolo di danza contemporanea che giovedì alle 21 chiude la stagione del teatro Manzoni di Busto Arsizio, è Anthony Heinl, un passato nei Momix sia come ballerino sia come collaboratore di Moses Pendleton, e che nel 2008, in Italia, ha segnato l’inizio dell’Evolution Dance Theatre.
Danzatori che sono perfetti acrobati, capaci di miscelare l’espressività della danza con le abilità fisiche sportive.
E che al Manzoni di Busto tornano a due anni esatti dalla proposta del loro spettacolo “Firefly”. Riportando quel percorso di ricerca di Heinl che unisce la libertà espressiva alla tecnologia, alla danza, al suono e al colore.
«Fantasia e creatività in un’esplosione di energia allo stato puro»: questo assicura lo spettacolo “ElectriCity”, che vede, accanto alle coreografie e alla regia, appunto, di Heinl, Nadessja Casavecchia come assistente alle coreografie, Adriano Pisi al disegno luci, Mimmo L’Abbate alla direzione tecnica e realizzazione luci.
© riproduzione riservata