Busto, la “spesa sospesa” Regalo a chi non ce la fa

Nei negozi di Busto arriva la “spesa sospesa”: un aiuto anonimo a chi è in difficoltà. Si parte in una trentina di esercizi commerciali di tutti i quartieri. L’idea è della neonata associazione socio-culturale Busto nel Cuore: «Vogliamo rendere la crisi un po’ più sopportabile», spiega Paola Magugliani.

La prima iniziativa è appunto la “spesa sospesa”, che parte in una trentina di negozi della città, sul modello dell’antica tradizione napoletana del “caffè sospeso”. Il «caffè offerto all’umanità», come lo definiva Luciano De Crescenzo, a Busto Arsizio fa un salto di qualità: nei negozi ci saranno dei salvadanai per le offerte, il resto della spesa di chi può pagarla, poi starà al singolo commerciante valutare chi aiutare, tra gli abitanti del quartiere, in forma discreta e riservata.

«È un’iniziativa nata dalla crisi – spiega Antonelli – abbiamo visto i poveri che rubavano cibo per sopravvivere nei supermercati e le code alla mensa dei Frati in aumento, così abbiamo deciso di imitare la tradizione napoletana del “caffè sospeso” per far sì che ciascuno possa lasciare un pezzo di spesa pagata per chi è in difficoltà, e magari si vergogna di andare in parrocchia a ritirare il pacco dei generi alimentari destinato ai bisognosi. La nostra speranza è che, nella massima riservatezza possibile, qualcuno possa tornare a fare delle piccole spese per i propri figli nei negozi».

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