A Varese è «caso-Clerici» E la Lega minaccia la sfiducia

VARESE Aria di crisi in maggioranza con la Lega che chiede la testa dell’assessore Stefano Clerici (Pdl). Dal Carroccio arriva un segnale chiaro: «O si regola o è pronta una mozione di sfiducia». Il livello di tolleranza all’interno della giunta guidata da Attilio Fontana ha raggiunto il limite. Dopo le pubbliche esternazioni dell’assessore alla tutela ambientale, che si è scagliato contro le iniziative organizzate dal collega Sergio Ghiringhelli, la segreteria cittadina del Carroccio lancia un ultimatum.«Clerici si decida – scrive Marco Pinti in una nota – si metta in riga, oppure sappia che una mozione di sfiducia ci vogliono cinque minuti a scriverla». Parole forti che preludono ad un chiarimento con la segreteria politica del Pdl. Un messaggio chiaro che però il destinatario non sembra aver percepito. «Non sapevo che esistesse la mozione di sfiducia agli assessori – risponde ironicamente Stefano Clerici – So che esiste quella nei confronti del sindaco. Comunque Pinti non deve giocare col fuoco perché per la Lega, come per il Pdl, non è il momento di fare la voce grossa». Non sembra voler fare un passo indietro Clerici, ma si assume la responsabilità di quello che ha detto. Prima criticando gli eventi che l’assessore Ghiringhelli ha organizzato

ai Giardini Estensi, «non consoni ad un parco storico». E poi la mancata proiezione della partita del Varese.«La finale Varese-Sampdoria era programmata da una settimana – ha scritto sul suo profilo facebook –  Possibile che ci si debba svegliare due giorni prima della finale per cercare di installare un maxischermo? È chiaro che, se ti svegli all’ultimo, difficilmente hai il tempo per risolvere eventuali inconvenienti tecnici, no? Forse un minimo di programmazione, in certi uffici comunali, non guasterebbe».  La ciliegina sulla torta dopo una settimana di polemiche. «Credo che il buon senso non debba mancare quando si governa una città – aggiunge Clerici – Non mi rimangio nulla di quello che ho detto e mi assumo le mie responsabilità. Cosa che dovrebbero fare anche i colleghi della Lega. Le minacce non mi intimoriscono».E i colleghi il confronto lo avranno, ma con il segretario del Pdl. «Parleremo con Aldo Colombo – continua Pinti – Clerici intanto non scomodi il fuoco, che nel suo caso sarebbe solo di paglia».Una querelle infinita. Una situazione imbarazzante soprattutto per il primo cittadino che ha «cose più importanti a cui pensare – commenta Fontana – mi riservo comunque di parlare con chi di dovere del comportamento dell’assessore Clerici».

s.bartolini

© riproduzione riservata