Roma, 31 mag. (TMNews) – “Ho fatto tutto io, lo giuro sulle ossa di mia madre”. Michele Misseri ieri sera è tornato ad Avetrana, dopo 8 mesi di carcere, nell’abitazione dove sarebbe stata uccisa la nipote Sarah. Dell’omicidio della ragazza ha dato almeno sette versioni, i magistrati lo hanno scarcerato perchè ritengono non c’entri con l’uccisione, ma zio Michè parlando nella sua villetta con i giornalisti di diversi quotidiani continua a professarsi l’unico colpevole.
“Quel maledetto 26 agosto – dice l’uomo, come riporta oggi La Stampa – io stavo arrabbiatissimo perché il trattore non partiva e pensavo che tutti ce l’avevano con me, gridavo e Sarah è venuta a vedere, questo ho pensato. Io gli ho detto vattene, ma lei mi doveva dire qualcosa, allora l’ho sollevata di peso, l’ho girata per cacciarla. E quando mi ha dato un calcio sono esploso, tutta la mia rabbia l’ho messa sopra di lei. Avevo una corda sul parafango del trattore e gliela ho girata due volte al collo. Sarah aveva il telefonino in mano ed è caduto aprendosi in due. Quando l’ho lasciata lei è caduta con il collo sul compressore e quando l’ho presa da terra aveva il collo storto”.
“Io sono cosciente che devo tornare in carcere, perché so quello che ho fatto e devo pagare. Volevo ammazzarmi prima di andare in carcere con il veleno che usavo per pompare le olive. E adesso mi ammezzerei, ma non lo faccio perché ci sono due innocenti in carcere”. E sulla reazione di Avetrana agli arresti della figlia Sabrina e della moglie Cosima, dice: “Non sanno quello che fanno, quelli non sono applausi, dovranno applaudire Sabrina e Cosima quando usciranno”.
“Non dovevo uscire io, ma Sabrina e Cosima che sono innocenti. Se le condannano la mia morte sarà sulla tomba di Sarah”, continua ancora zio Michele sulla Stampa: “Volevo suicidarmi su quella tomba. Per me era come una figlia. Volevo tirarla fuori da quel pozzo perché due giorni dopo l’ho sognata che diceva ‘zio ho freddo’. Allora sono andato al pozzo ho legato la corda a un ceppo per uscirla fuori ma il pozzo era troppo stretto”.
Red/Cro
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