Luca Pedroni con i Skassakasta da Varese alla corte di Gianluigi Paragone. È lui l’autore della sigla de “L’Ultima Parola” e del nuovo programma “La Gabbia”, del giornalista varesino approdato il mercoledì in prima serata su La7.
È Pedroni il primo del gruppo Skassakasta, la band che accompagna Paragone durante il talk show, ad affiancare Gianluigi quando a “L’Ultima Parola”, in onda su RaiDue, inizia a cambiare il modo di fare tivù dirigendosi verso un programma di politica rock.
Musicista e insegnante, Pedroni, vive la grande avventura tivù con la leggerezza di una bella esperienza tra amici e la consapevolezza di una grande occasione di visibilità lavorando a un progetto innovativo e interessante.
«Il passaggio a La7 è andato molto bene», spiega Pedroni. In effetti, Paragone ha voluto con sé tutto il team di RaiDue e Cairo glielo ha consentito.
«L’organizzazione è un po’ diversa, anche perché per La7 abbiamo preparato un nuovo format di show televisivo e dunque qualcosa è ancora da perfezionare, ma miglioreremo. Gianluigi ha scelto di non cantare da subito per un inizio soft». La liaison con Paragone ha avuto inizio due anni fa proprio a “L’Ultima Parola”: «Un amico comune ci ha presentati. Poi feci il provino e quindi la prima puntata. Gianluigi voleva contaminare il suo talk con qualcosa di diverso e facemmo un pezzettino di De Andrè. Io con la mia chitarra e lui con il suo monologo. Da qui è nato un rapporto professionale, ma anche un’amicizia. L’anno dopo cominciò con gli editoriali musicali: la band fu il passo successivo».
Sì perché ora la Skassakasta band è un elemento fondante de “la Gabbia”. Con Pedroni ci sono Paolo Frattini, Marco Mengoni, Gabriele Comeglio e l’ultimo arrivato al piano Luca Fraula, che tutti conosciamo per le sue performance con il Distretto 51.
«Una band tutta di musicisti varesini che già suonavano insieme da tempo. Gianluigi si è fidato di me, mi ha dato carta bianca. Il risultato è una band di veri “imbecilli”: ci divertiamo parecchio. Il fatto che ci conoscessimo già musicalmente è stato determinante per la buona riuscita dell’insieme e anche stimolante».
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