Piero Chiara racconta e Mario Chiodetti mette in musica. Vent’anni di scena, quelli di Mario, a fare cultura tra una diva dell’opera lirica e un editore con il vezzo della composizione: Giuseppina Strepponi l’una e Giulio Ricordi l’altro.
Spettacoli già collaudati che si attende di ritrovare sul nostro territorio dopo l’appuntamento di domani, alle ore 21 al Teatro Sociale, per il Festival del Racconto dedicato alla figura dello scrittore luinese.
Di scena, a ingresso libero, l’ensemble Grande Orfeo con la rappresentazione “O soffio dell’april” tratta dal titolo di un celebre racconto di Chiara. Un omaggio al Piero più diverso e riservato con Chiodetti narratore e nei “vestiti” di Chiara, Rosa Sarti nel ruolo di attrice e narratrice, Mariachiara Cavinato il soprano e Francesco Miotti il pianista.
«In Chiara si scopre una vena di filosofia tanto importante quanto quella umoristica e amara – sottolinea Sarti – Una filosofia “zen” che apre alla speranza nel mezzo di una prosa particolare e frastagliata».
Quella che si riscontra nei racconti che Chiara dedica ad artisti famosi che di Luino fanno il loro “regno” incontaminato e semplice. Dal tenore Alessandro Wesselowsky, che si ritrova ad allevare galline e vendere uova al mercato, a quell’Adamo Chiappini “tenore in ritiro insieme al basso Basilio Prodi, al tenore Socrate Caceffo e al baritono Taurino Parvis” che a cinquantatre anni ritrova l’amore, e la voce, complice una giovane ventenne e grazie ad una salutare “camporella”.
Domani si dice di tutto questo attraverso una rappresentazione teatrale costruita su un ritmo incalzante, colpi di scena, qualche amara riflessione (gli anni della fuga di Chiara in Svizzera, nel 1944, in seguito ad un ordine di cattura del Tribunale Speciale Fascista) e fantasia.
© riproduzione riservata













