Hanno sgozzato decine di pecore e montoni per celebrare la festa islamica del sacrifico ma il macello abusivo è stato smantellato dagli agenti della polizia locale del Comune di Busto Arsizio. Un’attività improvvisata e illecita smascherata grazie al tam-tam. Troppo tardi, però: purtroppo una trentina di animali erano già stati uccisi. Quando gli agenti sono intervenuti nella zona di
Malpensafiere, dove il macello era stato allestito per la “festa del sacrificio”, c’è stato il fuggi fuggi generale: lo spettacolo che si sono trovati di fronte è stato raccapricciante. Oltre alla carcasse dilaniate dai fendenti c’erano anche diversi animali ancora agonizzanti che sono stati poi abbattuti. I promotori della macellazione improvvisata, per nascondersi meglio, avevano piazzato il proprio macello abusivo dietro a delle reti oscuranti.
Credevano di poter macellare gli animali senza essere notati da nessuno, ma durante la mattinata di ieri le pattuglie della polizia locale, insieme ai carabinieri e alla guardia di finanza, hanno scovato il macello interrompendo il rito dei fedeli islamici. Avevano scelto un luogo riparato dalla fitta vegetazione dei boschi nella zona di Malpensafiere, all’altezza di Busto. Prima uccidevano il montone nel bosco e poi lo macellavano all’interno del cascinale. Al raduno hanno partecipato una sessantina di persone si sono radunate per rinnovare il sacrificio di Abramo.
Una tradizione musulmana in cui un animale adulto e perfettamente integro viene sacrificato dopo essere sgozzato. Il rito prevede che la carne – di ovini, bovini o caprini – venga divisa in tre parti: la prima deve essere consumata nell’immediato dai familiari, la seconda porzione va conservata e consumata più avanti mentre la terza parte deve essere consegnata ai più indigenti della comunità. Quanto accaduto a Busto ha seguito la ritualità della celebrazione alla lettera, tanto che diversi individui si erano già allontanati con animali parzialmente macellati.
Le indagini mirano a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti: per il momento sono stati denunciati per maltrattamenti di animali quattro persone, ma le ricerche stanno proseguendo ad ampio raggio in modo da individuare tutte le persone che hanno preso parte al rito. Sono stati salvati una ventina di animali che sono stati affidati al servizio sanitario dell’Asl di Varese.
Gli investigatori stanno cercando di chiarire anche altri aspetti: si parla di quasi trecento animali destinati alla macellazione ma non è stata ancora chiarita la rete organizzativa.
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