Salita al Colle, come il Cav svolterà a sinistra

Nessuno si azzarda a fare una previsione per Il prossimo presidente della Repubblica. Se Renzi vuole chiudere alla quarta votazione, visto l’appoggio di Berlusconi per l’Italicum, dovrà ingoiare un rappresentante del centrodestra (dichiarazioni unanimi di Alfano e Berlusconi): dopo tre presidenti del centrosinistra ad occhio il più accreditato, visto che è stato per 20 anni l’ombra del Cav, mi sembra Gianni Letta. Tra l’altro Renzi si deve far perdonare lo «stai sereno» detto al nipote. E poi è l’unico che potrebbe concedere la grazia a Berlusconi.

Francesco Degni

Potrebbe essere il contrario: che Berlusconi accetti per la presidenza della Repubblica un rappresentante del centrosinistra, se convinto della sua disponibilità a garantirlo. Che significa garantirlo? 1) Non essergli ostile, come alcune volte l’ex Cavaliere ha avuto la sensazione che lo fossero alcuni capi dello Stato. 2) Restituirgli l’agibilità politica, nonostante la normativa della legge Severino, con la concessione della grazia. Di sicuro Renzi gli ha assicurato la conseguibilità dell’obiettivo 1, altrettanto certamente non gli ha promesso nulla a proposito di quello 2. Però una

condivisa scelta quirinalizia potrebbe, con il tempo, portare al raggiungimento dell’obiettivo 3: lo sbiadirsi della memoria degl’italiani, ciò che renderebbe la riabilitazione di Berlusconi meno illusoria di quanto oggi possa sembrare. Renzi, del resto, non la considera un pericolo: semmai un aiuto al consolidamento della sua leadership. Che questo non abbia nulla di sinistra è vero, ma che non serva al rilancio della destra lo è altrettanto. E tanto basta alle spicce mire dell’erede fiorentinissimo del Machiavelli. Piaccia o no ai suoi avversari.

Max Lodi