Arriva il canottaggio mondiale e l’Isolino si presenta così

L’isola dimenticata, a due passi da un evento mondiale di canottaggio under 23 che, tra sei giorni, radunerà sul lago migliaia di persone e tanti stranieri.

L’isola dimenticata è l’isolino Virginia, che sorge a pochi metri dalla riva occidentale del lago di Varese. Già, perché quello che una volta era considerato una perla del Varesotto, oggi pare “terra di nessuno”.

Anzi chi approda sull’isolotto, potrebbe spingersi fino all’immedesimazione nel protagonista di un’avventura nei meandri di un’isola sconosciuta. Un po’ come i protagonisti della nota serie televisiva “Lost”.

Il nostro precedente viaggio sull’isolotto era stato compiuto nella prima metà dello scorso mese di marzo: avevamo appurato e documentato il decadimento e la trascuratezza del più antico insediamento palafitticolo dell’Arco Alpino, nonché Patrimonio mondiale dell’Unesco.

Al tempo, le ragioni del degrado venivano imputate al contenzioso, in corso dallo scorso ottobre, tra Palazzo Estense e l’ormai defunto , che per otto anni ha gestito il punto di ristoro dell’isola, al momento ancora chiuso.

Dall’inizio della diatriba legale, nessuno si era più occupato della manutenzione ordinaria dell’isola che, a causa dei forti temporali avvenuti nella stagione invernale e a causa del naturale corso della natura si era trasformato in un lembo di terra galleggiante invaso da sterpaglie, tronchi spezzati e rami secchi caduti a terra. Così, Palazzo Estense ha predisposto interventi studiati ad hoc, per non rischiare di danneggiare le palafitte preistoriche che sorreggono l’isolotto, e che hanno previsto l’intervento di un elicottero per la rimozione dei pesanti tronchi.

Nei primi giorni del mese di luglio, un colpo di scena: i due figli del signor Longo hanno riconsegnato le chiavi del ristorante e dell’appartamento, che veniva concesso al ristoratore-custode, dell’isola. Un mese e mezzo fa l’ultimo taglio dell’erba da parte dell’assessorato al Verde Pubblico del Comune di Varese.

Siamo tornati sull’isola e l’impatto non è stato positivo. E pensare che, dal 7 giugno, sono riprese le crociere sul lago: il percorso di navigazione prevede la partenza da Gavirate con fermate Isolino Virginia, Bodio Lomnago, Schiranna, Isolino Virginia e ritorno a Gavirate. Quello che il turista si trova di fronte una volta raggiunto il pontile è sicuramente uno spettacolo che lascia negativamente a bocca aperta.

Scesi dalla barca, ci si trova sulla destra tre barchette ormeggiate, abbandonate a se stesse (una delle quali rischia di sprofondare perché l’acqua entra costantemente a bordo dal tubo di scarico); sulla destra il ristorante fantasma dove polvere, ragnatele e sporcizia regnano sovrane.

Di fronte le sterpaglie che hanno completamente invaso gli storici sentieri che fino allo scorso anno hanno costituito il percorso didattico per visitare l’isola, così come rendono in alcuni punti irraggiungibili i cestini dell’immondizia. Una volta compiuta la visita al museo archeologico (della durata di circa 20 minuti) bisogna attendere che il battello ritorni per riportare tutti al molo di Gavirate: un’oretta circa di sosta sull’isolino. Che fare? I giochi per bambini e le panchine stanno marcendo, il picnic è vietato, ma non c’è un luogo dove poter acquistare un gelato o una bibita.

Le uniche distrazioni sono le paperelle che abitano l’isola e il lamento costante di un gattino abbandonato sull’isola e nutrito dai visitatori e dagli addetti all’isola.

Tutto questo a cinque giorni dall’evento sportivo legato al mondo del canottaggio, che vedrà approdare sul nostro territorio migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, e a meno di un anno da Expo.

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