Monsignore su Facebook. E nel web c’è subito più Busto

Busto Arsizio Come attirare l’attenzione dei giovani? Parlando con il loro linguaggio. E così anche la Chiesa si adegua e sbarca su Facebook. Si scopre così che il sito, diventato ormai un vero e proprio fenomeno di costume, ha contagiato figure "insospettabili", primo tra tutti il prevosto di Busto, don Franco Agnesi.
Il monsciur è infatti caduto nella Rete, e ha creato il suo bravo profilo sul social network più in voga del momento. Già 152 le persone che hanno stretto amicizia,

come si dice in gergo, con il prevosto bustese, che si presenta con una bella fotografia "in borghese" con tanto di simpatica camiciona scozzese. Un modo per rimanere in contatto con le tante persone incontrate nel corso del suo cammino pastorale, forse, ma di certo la sua presenza su internet è un segnale al passo con i tempi.
Dopo il Papa su Youtube, insomma, la pratica del web sembra ormai essere definitivamente stata sdoganata. Basta un clic e compaiono pensieri, fotografie ma anche "note" dei personaggi in questione. Come un altro personaggio bustocco di nascita, don Emanuele Kubler Bisterzo, 34enne plurilaureato nipote del grande nonno pugile Bruno, di stanza a Garbagnate ma ancora in contatto con la sua Busto: una foto nel profilo con indosso un originalissimo cappello a tesa larga bianco e 144 amici all’attivo. Ma anche papà Gianni, conosciutissimo fiorista, non è da meno: su Facebook c’è anche lui, che accoglie quanto arrivano sul suo profilo sorridendo in foto abbracciato alla splendida moglie.
Chiesa sul web a caccia di giovani o semplicemente forme di comunicazione che si adeguano ai tempi che cambiano? Chissà. Di certo la presenza sul web, anche involontariamente, avvicina e rende più umani agli occhi dei ragazzi figure a volte sentite lontane. Come i sacerdoti, appunto, o anche gli stessi politici (da Marco Airaghi a Franco Castiglioni passando per gli attivisti Alessandro Berteotti ed Enrico Salomi).
Ma come ogni fenomeno di massa c’è chi lo odia e chi lo ama. E lascia un po’ stupiti il fatto che a schierarsi nel secondo gruppo ci sia un prete "dei giovani" come il coadiutore dell’oratorio di Sacconago don Alessandro Riboldi.
I suoi ragazzi gliel’hanno chiesto più volte di iscriversi al "libro delle facce" (questa la traduzione letterale di Facebook), ma lui ha sempre declinato: pericoloso e fuorviante, a detta del don, ridurre la comunicazione e il confronto ad un’arena virtuale come quella del web. Molto meglio l’incontro e la conoscenza reciproca attraverso esperienze comuni, come quelle vissute dai giovani sinaghini nei giorni scorsi con i loro coetanei di Napoli in visita in città.
Opinioni, per carità. Anche se a conti fatti sembra che il mondo virtuale sia l’unico nel quale davvero c’è più Busto.
Federica Artina

f.artina

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