Via Rossini come una pista di Formula uno: i residenti chiedono «controlli sulla velocità e più strisce pedonali».
È una delle ultime segnalazioni pervenute al comando della Polizia locale di Busto Arsizio, un classico per i quartieri periferici caratterizzati dalla presenza di arterie di traffico molto frequentate: «Una situazione abbastanza grave – secondo Emanuela, residente in via Rossini – è una strada piena di abitazioni popolari, dove ci sono bambini ovunque anche per la presenza di scuole e parchi. Qui le macchine sfrecciano come se fossero su una pista di Formula Uno».
Servono contromisure
L’appello è ad intervenire con delle contromisure: «Ci sono strisce pedonali praticamente ogni duecento metri e nonostante sia uno stradone a doppio senso, ci sono decine e decine di macchine parcheggiate sia da un lato che dall’altro, tanto che le macchine non hanno più la propria carreggiata per passare e sono costrette a invadere quell’altra».
Insomma, una situazione complessa in cui i residenti temono per l’incolumità di chi va a piedi o in bicicletta, e soprattutto per i bambini ma anche i molti anziani. Così la richiesta è di predisporre più controlli sulla velocità e di prevedere nuovi spazi per gli attraversamenti pedonali, perlomeno per rendere più evidente la necessità di frenare chi sfreccia. Il comandante della polizia locale prova a rassicurare gli abitanti di via Rossini, annunciando che in seguito a questa segnalazione «l’ufficiale responsabile del Controllo del Territorio provvederà in merito ai controlli nel rispetto dei limiti di velocità».
Bidoni arancioni
Quella di via Rossini sarebbe una situazione ideale per l’utilizzo dei “bidoni” arancioni VeloOk, già posizionati in viale Repubblica. L’implementazione di una seconda tornata di postazioni però è stata bloccata nelle scorse settimane dall’assessore alla viabilità , a causa dell’incertezza normativa sulla possibilità di utilizzare questo strumento. I “bidoni” VeloOk infatti, pur avendo riscontrato ottimi risultati nel contenimento delle problematiche legate all’eccesso di velocità, sono ancora privi di omologazione ministeriale.n A. Ali.
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