Scriviamo una lettera a chi è importante

Di solito ringraziamo gli altri quando sono gentili con noi, quando ci dedicano il loro tempo e la loro attenzione, quando compiono un gesto disinteressato, quando ci ascoltano, ci consolano, ci consigliano. Talvolta li ringraziamo (spesso in cuor nostro, e senza parole) del loro stesso esistere, del loro partecipare alla nostra umana esistenza semplicemente standoci accanto, o nei paraggi.

Proviamo gratitudine verso chi ci insegna qualcosa che riteniamo fondamentale per la strada che abbiamo scelto di intraprendere; chi ci aiuta a metterci a fuoco, ad amarci, ad accettarci e a scovare quelle risorse che talvolta i nostri occhi interiori non scorgono, ma che chi prova interesse genuino per noi vede, coltiva, valorizza. Allora forse dovremmo dire “grazie, per avermi posato dentro il tuo sguardo gentile”. Capita anche di essere grati a chi ci ha procurato un dolore, e in genere non è tanto quella persona a cui siamo riconoscenti, ma è una gratitudine verso noi stessi e la nostra capacità di assorbire e tramutare il dolore in forza. Forse dovremmo ringraziare per ogni incontro. Ogni incontro autentico, da persona a persona (oltre i ruoli, i giochi di potere, oltre le paure che l’altro ci muove, oltre le costruzioni che ci portiamo dentro come difesa) meriterebbe una piccola celebrazione interiore.

Uno spazio in cui accogliere e tenere l’altro. Poco importa se poi la distanza fisica, o i percorsi di vita, ci porteranno distanti da questa persona: dentro continueremo a serbare ricordo e gratitudine. Se un giorno sentissimo il desiderio di risentire e cercare l’altro, scopriremmo che non esiste momento più nutriente di quello in cui ci raccontiamo a qualcuno che a sua volta ci tiene dentro di sé. Ci ringrazierà perché gli doniamo quel che siamo ora, e si racconterà a sua volta.

Sentiremo una vicinanza, una comunione, che dirà di noi e dell’altro. Del nostro passato, del nostro presente, del nostro futuro. Se dovessi dare un consiglio, cosa che non amo fare, consiglierei a tutti di scrivere una lettera a una persona che sentono essere stata fondamentale nella loro crescita.

Per raccontarsi. L’esperienza di sentire ancora vicino qualcuno, magari dopo anni di silenzio, è qualcosa che scalda anche nei giorni più freddi.


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