La rabbia del sindaco Guenzani «A rischio la sicurezza in città»

«Sono cose che non devono accadere: nessuno ha tenuto conto della pericolosità del detenuto, né del fatto che il trasporto in tribunale avviene senza nessuna precauzione per la sicurezza».

È furioso il sindaco Edoardo Guenzani mentre rientra a casa, nel tardo pomeriggio, dopo la giunta. Una riunione dell’esecutivo interrotta dalle continue telefonate con il prefetto di Varese Giorgio Zanzi che «mi ha tenuto costantemente informato» degli sviluppi di quanto avvenuto nel primo pomeriggio in viale Milano.Due quelli che il primo cittadino definisce «aspetti preoccupanti». Intanto il fatto che «sia stato portato a Gallarate un detenuto pericoloso, per un processo civile». La pretura dei Due Galli, infatti, non ospita cause di natura penale, che si svolgono invece nella sede principale di Busto Arsizio. Dove peraltro, aspetto che assume il gusto della beffa, anche gli uffici gallaratesi saranno trasferiti a partire dal prossimo 14 settembre. Il problema, insiste Guenzani, è che «non esiste un ingresso riservato: il detenuto viene scaricato di fronte all’ingresso ed accede al tribunale passano da una scalinata attraversata da tutti».

Avvocati e testimoni, innanzitutto. Ma anche «da chi si reca alla vecchia Gam, dove è ancora attiva una biblioteca dedicata alla storia dell’arte». E questa circostanza «è motivo di preoccupazione per la sicurezza». Soprattutto se «non si tiene conto del livello del processo, che pare fosse civile, e della pericolosità dell’imputato», già condannato

all’ergastolo come mandante di un omicidio avvenuto tempo fa nel Novarese.In altre parole: «Forse bisognava preoccuparsi di trasferire il processo a Busto Arsizio, dove i detenuti entrano in tribunale direttamente con il cellulare». E non attraversando la strada e salendo una scalinata, dando così spazio d’azione a chi volesse tentare un’evasione come avvenuto ieri.

«Si pone», questo il secondo aspetto evidenziato da Guenzani, «anche una questione di sicurezza nei confronti della città che ospita, a questo punto mi auguro ancora solo per pochi mesi, la sezione distaccata del tribunale di Busto».

Il conflitto a fuoco tra gli agenti della Polizia penitenziaria e i malviventi, infatti, «avrebbe potuto coinvolgere qualsiasi cittadino che passasse in quella zona a quell’ora». A questo punto «mi auguro che si prendano provvedimenti affinché il trasporto di questi personaggi non avvenga dove non c’è nessuna garanzia di sicurezza per il mantenimento dello stato di detenzione di chi viene trasportato».

Anche perché, e chissà che questo non risulti l’argomento decisivo per chi amministra la giustizia, «c’è un problema di tutela della privacy: qualsiasi detenuto merita di non essere esposto in manette alla vista di tutti sulla pubblica via» prosegue il primo cittadino Guenzani.

Certo è che questa mattina, arrivando in ufficio, il sindaco Guenzani si dedicherà ad alcune telefonate, tutt’altro piacevoli per chi le riceverà: «Ho già parlato con il prefetto, vedrò di sentire chi è responsabile del trasporto e chi ha deciso che il processo si tenesse a Gallarate. Queste cose non devono accadere».

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