«L’esordio? Che emozione Tutto grazie al coach»

L’intervista a Jacopo Balanzoni, protagonista del derby vinto contro Cantù

Che quella di domenica sarebbe stata, in ogni caso, la serata di Gianmarco Pozzecco, lo sapevano tutti. Più difficile invece pronosticare che la prima di campionato, Varese-Cantù, avrebbe avuto un protagonista inaspettato e alla fine felice quanto e più del suo coach: Jacopo Balanzoni. Ala di 202 centrimetri, classe 1993, tradatese di nascita e residente a Venegono: lui, ha detto il Poz in conferenza stampa, «ci ha fatto vincere la partita».

Enorme, fortissima. Il debutto in campionato, in casa, nel derby, in un palazzetto strapieno. È qualcosa che mi porterò dentro per il resto della carriera. Anzi, per tutta la vita.

Mah, probabilmente io, visto che lui aveva quel problemino dei capelli da rasare. Scherzi a parte, era stracontento anche il coach di farseli tagliare. E io lo ero per lui.

Perché so quanto tenesse a questa partita e quanta fiducia avesse riposto in noi. E la squadra è stata pienamente in grado di ripagarlo.

Nelle amichevoli che abbiamo disputato nelle scorse settimane ho avuto, per fortuna mia e sfortuna dei miei compagni infortunati, tante opportunità di giocare, e di giocare tanto. Pozzecco, fin dall’inizio, ha voluto parlare molto con ognuno di noi, prendendoci da parte e dandoci indicazioni.

Di mettere sempre tutta l’energia che possiedo e di farmi trovare sempre pronto. In precampionato poi sono arrivate le mie occasione e il coach mi ha confermato che a suo giudizio, per me, poteva esserci spazio anche in serie A: a patto di dare sempre il massimo.

In quegli istanti no. Sono andato dritto da Pozzecco, per dirgli grazie, in un orecchio. Poi mi sono seduto, mi sono guardato intorno e ho visto tutto il pubblico in piedi. Dopo due anni a sentire applausi per gli altri, una standing ovation tutta per me. Bellissimo!

Sì, perché sapevano quanto fosse stata dura allenarsi per due anni senza mai scendere in campo. E sapevano quanto ci tenessi.

Si lavora ancora di più, per essere sempre più di aiuto.