Fs e Hupac: alleanza per Alptransit

Si punta a sfruttare l’opportunità della nuova maxi infrastruttura destinata a rafforzare la competitività. Il Ceo del centro intermodale di Busto: «Il nostro terminal ha la capacità di accogliere nuovo traffico»

Fs e Hupac alleate per il trasporto combinato: la sfida è sfruttare l’opportunità di Alptransit, grazie all’adeguamento del corridoio ferroviario Luino-Gallarate. «Un passo gigante per la competitività di questo territorio» sottolinea il Ceo di Hupac Bernhard Kunz.
Tra le tante infrastrutture in via di sviluppo in provincia di Varese (Malpensa, Pedemontana, Arcisate-Stabio) è forse quella meno “pubblicizzata”, ma potrebbe rappresentare un salto di qualità decisivo per un territorio in cerca di rilancio.
Il corridoio ferroviario di Luino porterà infatti gli effetti benefici di Alptransit, la colossale opera che grazie alla galleria di base del Gottardo permetterà di aumentare notevolmente le potenzialità del trasporto combinato sull’asse europeo Nord-Sud del corridoio scandinavo-mediterraneo “Ten-T”.

Il centro intermodale Hupac di Busto-Gallarate sarà l’approdo principe dei semirimorchi da quattro metri che dal 2020, con l’apertura di Alptransit, potranno superare più agevolmente le Alpi per arrivare nel Nord Italia.
Se l’adeguamento della ferrovia di Luino ha ricevuto 120 milioni di euro di finanziamenti dalla Confederazione Elvetica, l’investimento complessivo che il gruppo Ferrovie dello Stato sta mettendo in campo per intercettare i traffici dell’Alptransit è di «quasi mezzo miliardo di interventi», come sottolinea l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, ieri in visita allo scalo Hupac. «Si tratta di un grande progetto di adeguamento infrastrutturale finalizzato a sviluppare il trasporto combinato, in coerenza con gli accordi bilaterali tra Italia e Svizzera».
Su 160 treni intermodali in più che dal 2020 scenderanno a Bellinzona, 110 verranno dirottati sulla linea di Chiasso e 50 su quella di Luino.
Treni più lunghi, più alti e più pesanti, che consentiranno di ridurre sensibilmente i costi di trasporto, tanto che la Confederazione prevede di azzerare i contributi al trasporto combinato (140 milioni di franchi all’anno) dal 2020 in poi.
«Il binario è quello giusto, ed è veloce – sottolinea il presidente del Cda di Hupac Spa Bernhard Kunz – non abbiamo alcun dubbio che l’Italia sarà pronta per Alptransit. Il nostro terminal di Busto-Gallarate ha ancora capacità a disposizione per accogliere il traffico che aumenterà».

Una sfida, quella che unisce Fs e Hupac, che potrebbe avere ricadute importantissime sull’economia del territorio varesino. «Ogni locomotiva in più ha un influsso positivo sul territorio circostante – ricorda il Ceo Kunz – lo conferma la storia della mobilità, che la ricchezza si è sempre prodotta lungo le vie di comunicazione».
«In questo caso l’indotto generato dall’aumento della capacità del terminal di Busto-Gallarate avrà effetti diretti e indiretti: non va considerata solo la necessità di assumere più macchinisti, magazzinieri e autisti locali per i trasporti delle merci in arrivo al terminal, ma anche il fatto che una logistica più efficiente incide molto sui costi di produzione. Così le industrie tendono a posizionarsi in prossimità dei terminal del traffico merci. Vedi il caso di Duisburg in Germania: depressa dopo la crisi dell’industria pesante, è rinata grazie alla nuova piattaforma logistica del porto».
Oggi il cluster intermodale tra Gallarate e Novara, cresciuto attorno ai due terminal Hupac dove arrivano i treni dal Nord Europa, conta circa tremila addetti.
«Ma solo il trasporto combinato – sottolinea il numero uno di Hupac – favorisce il mantenimento del “trucking” in loco, preservando il lavoro dei padroncini, in un’epoca in cui le flotte stradali destinate alle lunghe percorrenze si sono spostate ad Est, dove i costi della manodopera sono inferiori».
Insomma, oltre a creare un sistema più sostenibile e “green”, si prospetta «una grande opportunità di crescita – conferma Bernhard Kunz – visto che la logistica è un datore di lavoro molto importante e per l’Italia c’è grande potenzialità».