Volete il Varese? Primo: diteci chi siete

Giorni caldi, giorni decisivi, giorni in cui si scriverà finalmente qualcosa di certo sul . Nelle prossime ore si avrà la risposta da parte del interessato ad acquistare la società. Se arriverà la fumata bianca si aprirà una nuova era e si discuteranno scenari del tutto nuovi, altrimenti ci si dovrà rassegnare a salutare la Lega Pro e mettersi il cuore in pace.
Tutto è in gioco, insomma: e siccome tutto è in gioco, giochiamo anche noi. E , a modo nostro, buttando giù una sorta di decalogo per gli imprenditori che stanno pensando di prendere in mano le sorti della società.

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La gente del Varese è come la gente di Varese: diffidente, sospettosa, selvatica. Prima di fidarsi di una persona, prima di decidere da che parte schierarsi,
. E allora, visto che ormai la trattativa è alla luce del sole, perché restare sotto traccia? , mostrateci la faccia e lasciate che la gente scelga se fidarsi o meno. Perché, vedete, da queste parti negli ultimi anni sono passate tante facce: quasi tutte, però, alla fine.


Perché è giusto che certe cose si sappiano prima che tutto sia compiuto, prima che vengano messe le firme e non ci sarà più nulla da fare se non arrabbiarsi ancora una volta. .


La folla ha fame per definizione, ma bisogna resistere alla tentazione di tenerla buona buttando lì qualche nome amato (?). Allenatore e giocatori, al momento, sono secondari quando in ballo che.

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Perché, vedete, probabilmente è stato proprio questo l’errore più grande fatto da chi è arrivato cavalcando la varesinità, per poi crollare sotto un peso troppo grande per essere vero.

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Ditela a voi stessi, innanzitutto. Ma poi ditela anche agli altri perché è sempre meglio una brutta verità che una bugia raccontata bene. E .

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, perché sono amici, perché sono amici degli amici, perché possono tornare utili, perché è meglio averle amiche che nemiche. Gente che merita, sempre e comunque.

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Anche nel momento in cui deciderete, direte di sì, accetterete di imbarcarvi in questa avventura: il Varese non sarà vostro.. I proprietari (i presidenti, gli allenatori, i giocatori) sono di passaggio.

che nascondervi dalla loro vista. Passeggiate per il centro, mescolatevi alla gente, parlate con i tifosi e rispondete alle loro domande anche quando sono scomode.

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Ultimamente sembra che le società di calcio siano diventate degli strumenti per portare avanti affari e traffici che con il calcio non c’entrano nulla. Chi prenderà il Varese dovrà sempre e solo una cosa. Il Varese, e basta.


E qui non c’è bisogno di nessuna spiegazione, no?