Il sogno di Cristina Lonardoni potrebbe diventare realtà: la giunta al lavoro per realizzare una Casa dell’alimentazione. «Aveva presentato un progetto molto dettagliato pochi mesi prima della sua tragica scomparsa», rivela l’assessore ai Servizi sociali Mario Cislaghi.
Cristina Lonardoni era nota soprattutto per essere la madre di Elisabetta Ballarin, una delle protagoniste dei delitti delle Bestie di Satana, che sta scontando 22 anni di carcere.
Poco meno di un mese fa la signora Lonardoni, 53 anni, rimasta vedova nel 2005, è tragicamente scomparsa a causa del monossido di carbonio uscito da una caldaia malfunzionante nella sua abitazione di Cuirone.
Nei mesi scorsi si era presentata in Comune a Busto Arsizio per illustrare al sindaco Gigi Farioli e all’allora presidente della commissione servizi sociali Cislaghi un suo progetto per una sorta di mensa “low cost”, accessibile a tutte le tasche, per le esigenze delle persone bisognose o seguite dai servizi sociali. «Non la classica mensa dei poveri – sottolinea Cislaghi – ma un progetto molto più complesso nella ristorazione collettiva, il suo settore».
Per realizzare il progetto si erano già sondate alcune possibili location, come ad esempio vecchi circoli in dismissione. Il sindaco Farioli l’aveva ribattezzata Casa dell’alimentazione dato che, analogamente alla Casa della salute di Borsano, avrebbe affiancato le prestazioni di servizi (l’area mensa) con la parte educativa e di sensibilizzazione sulla prevenzione e la nutrizione. Ora l’intenzione è di riprendere in mano il progetto per metterlo in pratica.
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