Un salto nella letteratura di inizio novecento per conoscere un personaggio divenuto ormai un simbolo universale. La storia dell’eterno ragazzo che non vuole crescere è la nuova proposta di Palkettostage, che questo fine settimana a Busto Arsizio mette in scena “Peter Pan”, adattamento del romanzo di James Matthew Barrie, in lingua inglese e in versione musicale.
Archetipo «dell’anima selvatica dell’uomo, che si nutre di favole e dice sempre quello che pensa», durante una delle sue scorribande notturne Peter convince Wendy, una bambina di sette anni, e i suoi fratellini, a seguirlo sull’isola che non c’è. Coinvolti in una serie di peripezie e inseguiti dai pirati capeggiati da Capitan Hook, i bambini torneranno infine a casa, insieme ai “ragazzi perduti”, ma senza Peter, irremovibile nella sua infanzia senza fine. La versione firmata dal regista Antony Stuart-Hicks rimane fedele all’originale,
in bilico tra magia e avventura, tra il rigore della casa londinese e il fantastico mondo di Neverland, grazie a una scenografia multi-funzionale, realizzata nel laboratorio di Spazioteatro, che viene fatta vivere durante tutto lo spettacolo dagli interpreti, impegnati anche in coreografie di danza classica e contemporanea. La colonna sonora alterna sottofondi d’atmosfera e brani musicali famosi, appositamente riscritti ed eseguiti dal vivo, che scandiscono il susseguirsi degli eventi e conducono il pubblico in un viaggio entusiasmante.
Tre le repliche in cartellone sul palcoscenico di via Galvani: sabato alle 21, domenica alle 16 e alle 21, biglietti a Euro 16 (intero) e Euro 14/12 (ridotto), prenotazioni allo 0331/677300. Ogni rappresentazione è accompagnata dai sottotitoli in italiano, per aiutare gli spettatori a non perdere nemmeno una battuta dei giovani attori madrelingua.
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