VARESE «Monti è il professor inciucio. Finge di attaccare il Pd, ma ha già l’accordo con Bersani». Roberto Maroni, nell’ultimo giorno per la presentazione delle liste regionali, attacca i suoi avversari. Rinfacciando ai democratici di avere già stretto un accordo con il premier uscente Mario Monti. E “dimenticando” che il suo “novello” alleato, il Pdl, è stato in maggioranza con il professore fino a poche settimane fa. Ma è la politica. Ed è un gioco, a livello regionale, che Maroni punta a vincere. Lo si capisce anche dal numero di liste a sostegno della sua candidatura: numero che ha ben superato
quello dello sfidante di centrosinistra Umberto Ambrosoli. Maroni arriva a Varese, in via Sacco, attorniato dal suo popolo. Anche i big leghisti locali si spintonano pur di riuscire a stare vicino a lui. A portare un saluto c’è anche l’attore Renato Pozzetto. «Vi svelo un piccolo retroscena – esordisce il candidato – ho accettato di candidarmi solo quando ho avuto la certezza della presenza di una lista civica “vera”, non “finta” come quella dei miei avversari. Sono persone che mi sostengono nel realizzare il mio sogno». Un “sogno” politico che è «governare sempre meglio la Lombardia, ma anche andare oltre.
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s.bartolini
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