«I miei ragazzi a San Siro» Lazaar e Pisano due di noi

Giorgio Scapini li portò al Varese dal Venegono e dall’Antoniana. Domenica scorsa Achraf è stato “l’uomo Sky” nel blitz palermitano

Metti una sera a San Siro, una domenica sera (la scorsa): c’è Milan-Palermo, e tra i rosanero ci sono due ragazzi speciali. Uno è in campo, si chiama Achraf Lazaar e gioca quarto a sinistra a metà campo; l’altro è in panchina (ma a San Siro ci ha già giocato e in serie A ha già segnato), ha la maglia numero 3 e si chiama Eros Pisano. Due nomi tra tanti? Per il pubblico milanese sì, per la gente del Varese no.

In particolare per una persona, Giorgio Scapini, che al Varese non lavora più da poco; però, a Masnago è rimasto vent’anni, facendo il talent scout, costruendo (e ricostruendo) anno dopo anno il vivaio biancorosso. Scapini ha lasciato fluire parole ed emozioni sulla sua pagina facebook: «Che soddisfazione – ha scritto – vedere Milan-Palermo. Due “miei” ragazzi cresciuti nel Settore Giovanile del Varese ora calcano i campi di serie A. La memoria mi riporta alla mente la prima volta che li ho visti giocare nelle loro squadre: Venegono (Lazaar) e Antoniana (Pisano)… quanto tempo è passato. Auguro loro di continuare al meglio la magnifica avventura che stanno vivendo!».
In effetti, Lazaar e Pisano sono figli di nessuno, vengono davvero dalla provincia nel senso più pieno del termine. Entrambi sono partiti dal basso, bassissimo, dai giovanissimi regionali del Varese; cioè, dalla porta di ingresso del vivaio biancorosso. Lazaar arrivò insieme a tale Caon dal Venegono; Pisano fu scovato nella nemica Busto, di fianco allo Speroni, sul campetto dell’Antoniana.
Al Varese son passati attraverso tutto il cammino obbligato, fino alla prima squadra. Dato il talento, han saltato alcune tappe (soprattutto Pisano, che a 17 anni era già in prima squadra, ancorché si trattasse dell’anno dell’Eccellenza; la leggenda vuole che Ricky Sogliano l’avesse visto in coppa a Gavirate, chiedendo minaccioso: «Ma questo qui dove l’avete tenuto nascosto?»). Insomma: quanta strada.
Gli amici di facebook hanno condiviso e commentato. Marino Sartori provoca Scapini con un «Ti è andata bene…». Aldo Cosenza, che del Venegono di Lazaar era ds, accomunale sensazioni, scrivendo «Le stesse emozioni, Giorgio». Chicco Colombo è lapidario: «Grande Scapini».
Nel coro ci sono anche le voci che vorrebbero il ritorno in pista dell’ex talent scout biancorosso: «Spero tu possa con le tue capacità e con la tua esperienza entrare in una grande di serie A», scrive Edoardo Favaron. Ispra Alcoolica si chiede: «Chi andrà a scovare i nuovo Lazaar, Pisano, De Luca e compagnia bella?».
Proprio quest’ultimo commento, che aggiunge al lotto Beppe De Luca, dà l’idea di come passare nel vivaio biancorosso, come minimo, porti bene. Di più: è stata una scommessa vinta. Sì, perché i succitati ragazzi, erano a Masnago già da prima dei recenti splendori in serie B; erano in biancorosso quando l’idea del ritorno in cadetteria era un sogno nella testa di Peo Maroso e pochissimi altri.
Se non altro, questa incredibile storia racconta ai giovani biancorossi di oggi che, se hai talento e spirito, anche il piccolo Varese – coi suoi scarsi mezzi e il suo scarso appeal (e un’atmosfera tutta sua) – è una formidabile palestra.