«Noi e Bettinelli siamo una cosa sola Provano a ucciderci ma non ce la fanno»

Il “gigante buono” a ruota libera, tra sogni e certezze.«Il mercato di gennaio? Basta che nessuno se ne vada. Al 2015 chiedo due cose: la salvezza e restare a Varese. Maniero? Lo aspetto quando verrà qui a Masnago»

A Natale siamo tutti ipocritamente più buoni. A Capodanno pure. La falsità del buonismo a tutti i costi ci uccide. Tutti. Sempre.
Quello che ci salva è la sincerità, a tutti i costi. Sempre. Il 2015 è l’anno della lotta per tenere in piedi un sogno, per caricarsi sulle spalle il peso delle responsabilità, il peso della Serie B. Questo è l’anno per quelli che hanno attributi e cervello. Questo è l’anno per quelli come Martino Borghese.

Per l’espulsione di Pescara?

Ho visto che Maniero si allungava la palla e mi cercava, diciamo maliziosamente, per farsi fischiare fallo. Quindi mi sono fermato e non ho messo nemmeno il piede ma lui si è tuffato… e sappiamo tutti com’è andata. Sa cosa mi ha davvero innervosito?

Che un secondo dopo essersi buttato a terra è corso dall’arbitro gridando “Rigore, rigore”. Ero davvero allibito, senza parole. Con Maniero scambierò un paio di parole faccia a faccia, da uomo a uomo, quando verranno a Varese.

No, per nulla. In quel momento avrei voluto esplodere per la rabbia che avevo dentro, ma sono stato zitto perché quelli come me devono combattere sul campo coi fatti, non con le chiacchiere. Guardando da fuori i miei compagni in campo ho sofferto molto, perché li abbiamo messi sotto nel gioco, per tutta la partita, nonostante fossimo uno in meno. E forse…

Forse se il tiro di Barberis fosse entrato avremmo ribaltato la partita. Perché i loro tifosi li fischiavano in continuazione, e perché noi giocavamo con la forza della disperazione. Purtroppo però nel calcio moderno se espelli un giocatore, quella squadra muore.

Sì, è vero. Questo è quello che siamo, questo è quello che è Bettinelli: ci possono tirare giù una, due, tre, dieci volte ma noi torneremo più agguerriti, più assetati di vittoria, più forti di prima. Contro la Ternana si è visto. Abbiamo risposto sul campo a tutte le critiche, a tutte le ingiustizie.

Soffrire il freddo, solo quello. Perché i miei compagni hanno tirato fuori una prestazione immensa. Loro avevano Ceravolo, Vitale e Viola, giocatori da serie A. Eppure non hanno fatto un tiro in porta. In casa nostra non si passa.

Carpi, Bologna, Juventus, Inter… chiunque viene qui deve mettersi in testa che per noi quel campo è una casa e che la difenderemo con le unghie e con i denti. Sempre. Non li vedete i nostri occhi in campo? Sono gli stessi di Bettinelli.

Gli occhi della tigre. Noi non ci accontentiamo mai, noi giochiamo per vincere.

Che confermasse tutti, Bettinelli compreso. La nostra forza è il gruppo. Nelle altre squadre non è così: per un passaggio sbagliato ci si manda a quel paese. Non so se ve ne siete accorti ma è successo proprio sotto gli occhi di tutti, tra due giocatori della Ternana. A noi non succede mai, lo sa il perché?

Perché Bettinelli è una persona favolosa e questa squadra è costruita a sua immagine e somiglianza. Per lui andiamo nel fuoco, senza paura.

?

Abbiamo risposto vincendo. Abbiamo gridato a tutta Varese che noi giochiamo con lui e per lui.Anche contro il Crotone è stato così e nell’abbraccio di Rea dopo il gol c’era quello di tutta la squadra.

Può arrivare anche Antonio Conte ma nessuno sarà mai come Bettinelli. Lui è il Varese e attorno a lui ci siamo tutti noi. Perché è il cuore di questa squadra e se a un corpo togli quello, togli la vita.

Certo. Blasi è un giocatore con una carriera importantissima, eppure non è sempre stato schierato titolare. Ma quando ha avuto la possibilità di scendere sull’erba, l’ha bruciata con prestazioni da grande campione per Bettinelli.

Perché è proprio quello Bettinelli. Chi gioca, chi sta in panchina e chi in tribuna, per noi sa quanto conta?

Nulla. Facciamo tutti parte del grande piano del mister: quello di salvarci e rimanere in serie B.

Conquistare la salvezza e…

Rimanere qui più tempo possibile. Varese è la mia casa, il Varese la mia famiglia.