Ludopatie, si studia l’ipotesi di un centro di ascolto negli spazi della “casa della salute bis” al centro sociale di Sant’Anna.
A svelarlo è il consigliere delegato alla sanità, in prima linea sulla questione dopo che il consiglio comunale ha approvato quasi all’unanimità una mozione per frenare la diffusione delle “macchinette mangiasoldi” in città. Genoni in aula aveva lanciato quella che definisce egli stesso «una provocazione», ovvero l’idea di «premiare con la benemerenza civica» i cosiddetti “bar etici”, gli esercizi commerciali che scelgono di rinunciare all’installazione delle slot machines e ai relativi lauti introiti.
«Come si premiano ogni anno tante associazioni di volontariato per la meritoria attività sul territorio – spiega l’esponente di Ncd – così credo che sia giusto e doveroso esprimere la riconoscenza della città nei confronti di quella categoria di esercenti che volontariamente e per scelta etica rinunciano ad incassare i guadagni delle slot, contribuendo a limitare i problemi che ne conseguono». Genoni, che di professione è medico di base, è cosciente del fatto che «la ludopatia è un’emergenza che diventerà sempre più rilevante», così da richiedere ulteriori risposte, anche sul fronte socio-sanitario, da parte dell’amministrazione comunale.
Ecco che «un’ipotesi per il futuro potrebbe essere l’apertura di un centro di ascolto, dedicato alle ludopatie ma anche alle altre emergenze legate al disagio sociale, in collaborazione con l’Asl che oggi segue questi casi nell’ambito del Sert. Ad esempio potrebbe trovare posto nella costituenda “casa della salute bis” nel centro sociale di Sant’Anna. Potrebbe essere studiato nell’ambito di un percorso ad hoc con l’azienda ospedaliera, che è già stata disponibile ad impegnarsi in occasione di convegni e incontri informativi, mentre il Comune da parte sua potrebbe impegnarsi ad organizzare iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, come già è stato fatto di recente nella Casa della salute di Borsano».
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