Nove prof in più all’Insubria Ma per ora l’offerta non cresce

VARESE Nove docenti in arrivo per un’università che, per ora, non intende aumentare la propria offerta formativa, anche se per il futuro ha in mente di crescere. Perché i parametri imposti dalla riforma Gelmini, firmata dal ministro Profumo, impongono criteri precisi per garantire la qualità dell’offerta formativa. In particolare, il numero dei docenti: e proprio su questo parametro l’Insubria si è ritrovata a dover smentire una notizia uscita nientemeno che sul Sole 24 Ore.Perché secondo i calcoli del quotidiano economico, l’ateneo varesino sarebbe sotto organico per quanto riguarda i docenti. Di conseguenza, per restare all’interno delle richieste della nuova riforma, dovrebbe eliminare un corso di laurea, in modo da poter ridistribuire i docenti secondo le direttive ministeriali. 388, secondo i calcoli del Sole, i docenti dell’Insubria necessari, a fronte dei soli 380 in attività oggi.«In realtà – spiega il rettore, Alberto Coen Porisini – il numero di docenti necessari a regime nell’anno accademico 2016-17,

per l’Università dell’Insubria è di circa 350 docenti. Molto più basso rispetto a quello stimato. È vero, abbiamo già un organico di 380 docenti, e in più ne arriveranno a breve altri nove, da inserire praticamente in tutti i nostri corsi di laurea». L’offerta formativa presentata dall’Insubria per l’accreditamento del prossimo anno è identica a quella dell’anno passato, quindi non ci saranno soprese: i corsi di laurea rimarranno anche se, da oggi al 2016, può succedere di tutto.Di sicuro, per ora, c’è la richiesta per l’anno prossimo identica alla precedente, con nove docenti in arrivo per seguire al meglio gli studenti. In più, spiegano dal rettorato, «l’Università dell’Insubria ha già provveduto, nella riunione del Senato Accademico di Febbraio, a istituire il Presidio della Qualità, organismo che ha il compito di guidare e monitorare il processo di accreditamento». Processo complicato ma fondamentale che, almeno per quest’anno, non dovrebbe creare problemi all’ateneo varesino. C. Fra.

s.bartolini

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