Il giornalismo ha un gergo tutto suo in cui si trovano anche espressioni strane, come “serpente di mare”. È questo il nome comune del Lauticada colubrina, una specie di serpente velenoso che può vivere sia nell’acqua salata che sulla terraferma. Ma è anche il nome generico dato a leggendari animali marini dall’aspetto mostruoso, più simili ai draghi e proprio da questo secondo significato l’espressione “serpente di mare” è entrata nel vocabolario giornalistico per definire una notizia sensazionale completamente inventata o una frottola ben presentata che ha tutta l’aria della verità.
Di serpenti di mare se ne vedono tanti nelle acque del calcio mercato che, all’inizio di gennaio, sono più torbide e infide. Per cui bisogna andare con le molle e non farsi illusioni su nomi che, spessissimo, sono buttati là a caso da procuratori intenti solo a promuovere i propri gioiellini, sperando di valorizzarli al meglio e di monetizzare presto.
Noi non vogliamo prestarci a questo gioco e non abbiamo intenzione di riproporre le voci che si stanno addensando in queste ore. La scelta è anche un modo per rispettare il dolore di Antonino Imborgia, vicepresidente esecutivo del Varese che ha il compito di fare il mercato per il club biancorosso e che è stato colpito nei giorni scorsi da un grave lutto per la scomparsa della madre. Tutta la nostra redazione abbraccia affettuosamente Imborgia che tornerà operativo già oggi.
Il Varese invece è rientrato in campo ieri pomeriggio al Franco Ossola dove, effettivamente, i fedelissimi parlavano solo del calcio mercato, come ci conferma Andrea Luoni: «I nomi che sono stati fatti finora sono già molti ma nessuno di questi mi convince». Il tifoso si spiega meglio: «Penso che le prime mosse di mercato saranno le uscite di Tamas e Petkovic che non hanno convinto e forse già nelle prossime ore avremo delle novità. E i possibili arrivi ipotizzati non sono entusiasmanti, a partire da quello di Petagna: giocare nella Primavera nel Milan non è una prerogativa dei fenomeni e dei fuoriclasse e sono molti gli esempi di ragazzi che erano titolari nelle squadre giovanili dei più grandi club ma poi si sono persi non arrivando neppure in C. Petagna sarà anche bravo ma quando l’ho visto giocare a Varese
con il Latina non si muoveva e non penso che un giocatore così possa entrare nella logica biancorossa e in quella di Bettinelli». Ma un attaccante serve: «Ci vuole – continua Luoni – un attaccante da dieci gol. Il volto? Ebagua non mi piace e Sforzini non arriverà. Per me non bisogna cedere Miracoli che crescerà nel girone di ritorno, quando ritornerà – permettetemi il gioco di parole – a essere forte Luca Forte. Non ci servono solisti ma ragazzi seri in grado di integrarsi alla perfezione nel gruppo biancorosso. E forse potrebbe essere utile anche un portiere: non però un giovane come Cragno che l’altro giorno ha preso cinque pere dal Palermo. Ma un ventiseienne di esperienza». E a centrocampo? «Tutto dipende da che cosa ha voglia di fare Capezzi. Mentre per Scapinello sarebbe utile un po’ di gavetta altrove».
Andrea Luoni e gli altri tifosi che hanno assistito al primo allenamento del 2015 non si stufano di discettare sul calcio mercato parlando soprattutto di attaccanti. Ma oltre a una punta che possa essere alternativa a Neto e Lupoli serve soprattutto un’ala veloce che possa far volare il Varese sulle fasce. Ci vorrebbe Alessandro Carrozza che quest’anno ha giocato 14 partite con il Lecce in Lega Pro segnando un gol e sfornando quattro assist.