«Varese nel mio cuore: il basket è vita»

Parla Stefano Bizzozi, vice di Frank Vitucci ad Avellino ed ex allenatore della Pallacanestro Varese

«Quella di domenica sera sarà la classica partita che non vorresti mai giocare, perché nelle emozioni della vigilia trovano sempre spazio il desiderio, grande, di conquistare la vittoria, ma anche quel pizzico, inevitabile, di dispiacere, a pensare poi di farlo davvero».

C’è sempre un risvolto non solo sportivo, ma anche umano, nelle riflessioni di Stefano Bizzozi. Nei suoi due anni trascorsi a Varese, prima da vice di Frank Vitucci nella cavalcata degli Indimenticabili, poi al fianco di Fabrizio Frates e infine da capo allenatore, nella seconda parte del campionato scorso, l’ex coach biancorosso si era fatto certamente apprezzare non soltanto sotto il profilo tecnico.

Dialogo, impegno, capacità di motivare: così, da marzo 2014 in poi, Bizzozi aveva saputo riannodare i fili di una stagione disgraziata, arrivando quasi a sfiorare la qualificazione ai playoff. L’estate lo ha poi portato lontano, ad Avellino, proprio alla corte di quel Vitucci col quale, appena due anni fa, aveva saputo regalare un sogno al popolo biancorosso. Ma i legami col recente passato sono rimasti, anche al di là della pallacanestro. «Perché sotto

le Prealpi ho stretto numerose amicizie, incontrato persone che ho stimato davvero tanto, come i meravigliosi ragazzi della Handicap Sport Varese, e dato vita a collaborazioni e iniziative di carattere umanitario che ancora proseguono, insieme ai responsabili del “Memorial Fabio Aletti” e all’associazione “Con Andrea” di Gustavo Fazzini. Quest’anno, per esempio, puntiamo a realizzare a Yaoundé, capitale del Camerun, campi di calcio e basket dove far giocare liberamente i bambini della città».

Dai contatti con la realtà varesina all’impatto con Avellino, la città e la squadra. «Ho trovato un ambiente accogliente e grande calore umano. Quella irpina, così come Varese, è una piazza appassionata ed esigente: anche qui si respira aria di grande sport, fra calcio e basket – sottolinea il tecnico nativo di Dolo – Il fatto poi di aver già lavorato con Frank in passato ha reso ancora più facile per me l’avvio di questa nuova esperienza».
Quattordici punti in altrettante giornate e un ottavo posto in classifica che al momento varrebbe la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia: questo l’andamento finora della Sidigas. «Lavoriamo tanto e con grande serietà. La nostra è una squadra giovane, nuova e di talento, che ha ottenuto in questo girone di andata risultati in linea con il profilo tecnico di cui è dotata».
Cosa dice di Varese? «I pronostici fatti a scatola chiusa prima del campionato sono difficilissimi se non impossibili da stilare, anche perché stiamo verificando poi come le squadre tendano a cambiare faccia e uomini nel corso dei mesi – afferma Bizzozi – A me la Openjobmetis è sembrata fin dall’inizio una squadra forte, ricca di esperienza, caratura e armi a disposizione: i confronti con Milano, Sassari e Reggio Emilia lo dicono chiaramente».
E poi c’è Pozzecco, successore proprio di Bizzozi su una panchina certamente non semplice da occupare. «Mi sembra che a Capo d’Orlando avesse già dimostrato di saper fare buone cose e in più a Varese ha saputo portare grande coinvolgimento. I verdetti del campo vanno valutati più a lungo termine». E il più imminente fra questi sarà proprio quello relativo alla partita di domenica. «I posti dove sei stato ti restano nel cuore per cui, fatta salva la volontà di avere la meglio nei confronti diretti, rimane sempre anche la speranza che le cose, poi, possano andare bene» conclude Stefano Bizzozi.