Taniche d’olio abbandonate nei boschi in via Buscate. E Legambiente rilancia l’allarme: «Troppe discariche abusive nelle stradine di campagna. Occorre limitare l’accesso alle auto».
Il ritrovamento è stato fatto da alcuni residenti della zona di Borsano, che sono abituati a passeggiare in via Buscate, una strada sterrata in mezzo ai campi poco fuori dal centro della frazione, per godersi un po’ d’ombra in mezzo alle piante nei mesi caldi. Una volta inoltratisi nella campagna, però, l’amara scoperta dell’ennesima discarica abusiva.
Oltre ai “soliti” televisori, sacchetti di rifiuti sparsi, bottiglie e materiali inerti di origine edilizia, stavolta ad allarmare il presidente del circolo cittadino di Legambiente Andrea Barcucci è stata la presenza di una decina di taniche di olio di riso raffinato, abbandonate al bordo della strada sterrata. «Alcune sono vuote, altre in parte no – fa notare l’esponente ecologista – pur essendo materiale di uso alimentare, l’olio è uno dei rifiuti più difficili da smaltire e dannosi per l’ambiente. Anche se in realtà sarebbe riutilizzabile come biodiesel, se solo ci fosse un po’ di sensibilizzazione in più rispetto alla raccolta degli oli alimentari residui».
Legambiente annuncia che segnalerà il ritrovamento alle autorità, chiedendo di intervenire per ripulire via Buscate, ma più che l’episodio in sé a preoccupare è la tendenza all’aumento del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nei boschi e nelle zone periferiche e isolate della città. «L’olio è riciclabile e può essere conferito nella piattaforma ecologica dell’Agesp – sottolinea Barcucci – purtroppo però c’è questa cattiva abitudine a gettare i rifiuti dove non si dovrebbe, quando l’accesso alla piattaforma è gratuito per i cittadini. Il fenomeno del “littering”, con cui si definisce proprio l’abbandono selvaggio dei rifiuti, è diffuso soprattutto in questi contesti di campagna un po’ isolati».
, il cittadino borsanese che ha invocato l’intervento di Legambiente, suggerisce una soluzione, chiedendo al Comune di Busto di «limitare l’accesso alle auto in queste strade di campagna, mettendo delle sbarre agli ingressi, per consentire il transito solo a pedoni e ciclisti, oltre che ai proprietari dei campi. Prima che sia troppo tardi, perché degrado chiama degrado». Appare evidente infatti come questi rifiuti vengano gettati dalle automobili o dai furgoncini che si inoltrano nelle stradine in mezzo ai boschi, un problema su cui l’assessore all’ambiente Alberto Armiraglio assicura che «è in corso un monitoraggio di tutti i luoghi a rischio».
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