VARESE Lite tra ragazzi in via Morosini e lei finisce al Pronto Soccorso. Un ragazzino ha sfogato la sua rabbia contro una compagna di scuola che lo aveva aggredito.«È successo tutto in un secondo, ho sentito urlare e ho visto un ragazzino avventarsi contro una coetanea. Sono uscita e l’ho trovata a terra, era una maschera di sangue». È il racconto della commessa del negozio “Figini”, dei momenti da Arancia Meccanica vissuti ieri in via Morosini: «L’ha colpita al volto e lei è caduta sbattendo la testa. Non contento le ha tirato anche un calcio in faccia». Ha visto tutta la scena ed è stata la prima persona a soccorrere la giovane dopo la terribile aggressione. «L’ho portata in negozio e ho chiamato il 118. Era un po’ scossa, con il volto tumefatto ma cosciente». Tanto da raccontare che il ragazzo che l’ha ridotta cosi è un compagno di scuola con cui aveva avuto degli screzi e che hanno pensato di regolare i conti picchiandosi in mezzo alla strada, in una via Morosini piena di gente alle 9.30 del mattino. Un comportamento al quale i commercianti
della zona sono quasi abituati. «Non sappiamo più cosa fare – racconta Lorenzo Miglierina dal centro Apple – La mattina è un viavai di ragazzini che bigiano la scuola, entrano in negozio e si mettono a giocare con gli Ipad in esposizione». Gruppi di una decina di adolescenti ben vestiti che, con le cartelle in spalla, escono di casa per andare a scuola ma bighellonano tutta la mattina nella zona. «Qualche tempo fa avevamo, oltre ai carabinieri, anche due poliziotti di quartiere – spiega Marco Parravicini, fiduciario Ascom – Ora non ci sono più e si sente la differenza». E a creare fastidio non sono extracomunitari o adulti, ma ragazzi maleducati. «Quando proviamo a invitarli a uscire, iniziano a urlare, rispondono male e a volte abbiamo paura che sfascino tutto. Sono imprevedibili e arroganti».La violenza verbale sembra essere il tratto distintivo di questa generazione di adolescenti. Gli insegnati delle scuole superiori, lo sanno bene. «Insegno da trent’anni – spiega Luisa Oprandi – e ho visto le generazioni di adolescenti cambiare. Oggi i ragazzi non hanno alcun rispetto delle persone. Rispondono e aggrediscono verbalmente gli insegnanti».
Il servizio completo sul giornale in edicola sabato 16 marzo
s.bartolini
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