«Condanna frutto di un gioco politico I poteri forti non mi volevano sindaco»

Dopo la condanna a tre anni per peculato in Cassazione, l’ex primo cittadino di Varese a ruota libera: «Mai guadagnato con la politica, anzi». «Calunnie vergognose». Il pieno? «Erano 30 euro di gasolio...»

– «La mia è una condanna figlia di un gioco politico». , ex primo cittadino di Varese, commenta così la decisione della Corte di Cassazione che ha reso definitiva la sua condanna a tre anni per peculato con uno sconto di pena di 12 mesi (in primo grado Fumagalli fu condannato a quattro anni).
L’ex sindaco leghista fu coinvolto, quasi dieci anni fa, in un’inchiesta dai risvolti pruriginosi. Fu accusato, insomma, di aver procurato alloggi a delle “amiche”

romene, di aver utilizzato denaro pubblico per cene galanti, di aver utilizzato auto blu per scorrazzare le stesse amiche. Dei quattro capi di imputazione contestati, ne è rimasto in piedi soltanto uno: quello relativo all’utilizzo con fini privati delle auto blu comunali.
«Dai tre principali capi di imputazione – dice oggi Fumagalli – sono stato assolto con formula piena perché il fatto non costituisce reato. Quelle accuse furono frutto di pure e semplici calunnie e quanto stabilito dai giudici in tre gradi di giudizio lo conferma. Fui calunniato in modo vergognoso e mi riservo ora di agire per vie legali contro chi quelle calunnie gratuite le mosse contro di me».