«Mille abbonati e mi faccio la cresta»

Con le tessere della curva siamo a 900. Scommesse di dirigenti e atleti: se si sfonda il tetto storico...Galparoli alla De Luca, Scapini fa la tinta rossa a Ribes. Basile e Rosa: lago-Campo dei Fiori a piedi

Il mercurio nel tubicino di vetro sale. La marea rossa cresce di ora in ora, come in un gigantesco termometro pronto a scoppiare. Non è una malattia, o forse sì? È la febbre biancorossa.

Perché la febbre? Perché la si può misurare. Quindi diamo un paio di numeri, in pieno delirio febbrile, del calore dei tifosi varesini. Partiamo con quelli che conoscete tutti: 1.500 gli spettatori a vedere la prima del Varese in Eccellenza, in trasferta a Besozzo. Vi sembra tanto? Vi sembra poco? Beh, facciamo un paragone: la Gazzetta di lunedì, parlando del Parma scrive di «un’invasione di 1000 tifosi emiliani ad Arzignano», per vedere il debutto in Serie D. Il paragone viene da sé, la nostra è stata molto più di un’invasione. È stata una conquista, un campionato sotto e almeno 500 tifosi in più.
Passiamo ad altri numeri, quelli degli abbonati. Passiamo al derby col Como, che per nostra “gioia” gioca in Serie B e ha intitolato la propria campagna: “Como is back”. Bene, loro dovrebbero aver appena passato quota 1.000. E quelli del Varese? La società biancorossa fa sapere che ufficialmente ieri eravamo a quota 750. Ma non è tutto: a questi vanno aggiunti i circa 100 presi dai ragazzi della Curva Nord, e quelli di altri punti vendita sparsi nella provincia non ancora conteggiati. La somma totale si aggira attorno ai 900. Mica male: li battiamo?

Beh, qui si apre il fronte scommesse. Il primo a puntare forte è stato : «I tifosi a Besozzo sono stati commoventi. Sapevo che se a un cuore biancorosso dai un motivo per battere, non lo fermi più. Bene, la mia scommessa la conoscete già: se il Varese sfonda quota 1.000 abbonati faccio a piedi dal lago di Varese al Campo dei Fiori».Buona fortuna, Enzo. Ma visto che siamo in tempo di follie per il Varese, sentiamo : « Da piccolo ho giocato a Besozzo, e quando ho visto lo stadio invaso dai

nostri colori, ho avuto le lacrime agli occhi. È una partita che segnerà per sempre la storia di questo club. Io se arriviamo a quella cifra lì, mi taglio i capelli a zero, anzi no, mi faccio la cresta».Chi non si può rasare è l’uomo mercato : «Io vorrei farmi ricrescere i capelli, ma è un’impresa impossibile. Ora chiedo a mia moglie Mirella cosa fare: “Mirella, che ne dici se facciamo la tinta rossa a Ribes (la cagnolina porta fortuna del Varese, ndr.)?” Andata per la tinta rossa, Ribes già mi guarda male».

Passiamo al campo, con capitan e , che hanno deciso di farsi il bagno con la maglia del Varese, assieme, nella fontana di piazza Monte Grappa. «Io – ci dice Luoni – sono rimasto qui per i tifosi, e se arriviamo a mille abbonati, questo è il minimo che posso fare per ringraziarli, visto che il mio cuore è loro». Per mister , invece, la sfida è con la squadra: «La mia scommessa, per la nostra gente, è quella di vincere il campionato. Sarebbe la cosa più bella per ripagarli dell’affetto e della grinta che ci sanno dare».
Affetto che conosce bene : «La prima partita del Varese che ho visto è stata al Franco Ossola contro il Napoli. Di quel match ricordo solo il risultato: abbiamo perso 2-0. Avevo 6 anni, e i miei occhi erano solo per la curva. Sentivo il calore del popolo biancorosso entrarmi dentro. Beh, se arriviamo a quota 1.000, seguirò Enzo al Campo dei Fiori. Ne avrà bisogno». Chiudiamo con il presidente : «Mi mettete alle strette, visto che sono uno che non si mette in mutande, mi toccherà fare una festa e offrire da bere agli abbonati».