– Estate di controlli a tutto campo per i militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Varese. Che hanno scovato i furbetti delle violazioni fiscali, ancora tanto lavoro nero, molta merce contraffatta e, purtroppo, anche lo sfruttamento del lavoro minorile.È accaduto nella zona di Busto Arsizio, in una ditta di pelletteria di proprietà di imprenditori cinesi.Durante l’accesso per il controllo i finanzieri hanno trovato tre minorenni, due ragazze di 14 e 17 anni e un bambino di soli 8 anni (figlio dei titolari della ditta), tutti impiegati come nulla fosse ad assemblare parti di pelletteria per la confezione di borse, portafogli, cinture, valigie e chi più ne ha più ne
metta, merce di notissime griffe del lusso.Quelle borse che si trovano nelle vetrine chic a duemila euro, a quanto pare, vengono anche realizzate sfruttando il lavoro minorile. Spesso, anzi quasi sempre, all’insaputa della griffe stessa, in un vorticoso giro di commesse cedute dalle aziende incaricate a laboratori artiginali via via sempre più minuscoli e meno costosi, con ritorno del prodotto finito, scintillante e pronto per essere venduto, senza che di questa catena emerga nulla. Per dare l’idea del valore che il volume d’affari di questi prodotti destina anche a minuscoli artigiani basta un dato: i prodotti sequestrati dalle Fiamme Gialle hanno un valore che si aggira intorno al milione e mezzo di euro.