«Noi varesini, pazzi per la Nazionale»

Sei amici appassionati hanno deciso di seguire l’avventura della squadra di Pianigiani agli Europei. «Quante follie: lo striscione per Datome e le maschere degli azzurri che il ct ha lasciato a casa»

Sei amici, un viaggio, un appartamento a Berlino e un grande sogno. C’è una storia tutta varesina a fare da contorno agli Europei in cui la nazionale di Simone Pianigiani ha appena staccato il biglietto per la fase finale. È quella di un gruppo di tifosi provenienti dalla Città Giardino (c’è anche un rappresentante di Bologna, in verità, giusto per rispettare la par condicio delle basket cities italiane) che non si perderebbe le gesta azzurre per nessun motivo al mondo, tanto da investirci soldi, spenderci vacanze e organizzarsi come una sorta di macchina da guerra del tifo: striscioni, facce pitturate, maschere di giocatori, addirittura una testa di cavallo. Insomma: «Ogni partita, per noi, è praticamente un cinema».Il “trasfertista professionista” declinato all’azzurro ha origine nel 2007, campionati continentali in Spagna: , , , e decidono di seguire

la nazionale di Carlo Recalcati in terra iberica. Da lì è un crescendo: il gruppo varesino va anche Lituania (2011) e Slovenia (2013), con una pausa nel 2009 ma solo perché l’Italia non si qualifica alla competizione, all’epoca in Polonia. La passione non è questione di risultati, nasce da un insieme di particolari in cui la pallacanestro viaggia insieme alla voglia di stare insieme e divertirsi: nel carnet di Stefano e compagni ci sono due eliminazioni ai gironi e una ai quarti di finale, eppure non hanno avuto alcun dubbio nel ripetere l’esperienza anche quest’anno. Pure con l’Italia partita maluccio: «Non ci è importato nulla della sconfitta contro la Turchia e della partita così così contro l’Islanda – spiega Stefano Fidanza – La nostra trasferta era già programmata da tempo: noi la nazionale la seguiamo e basta, sempre».