VARESE Lo stadio non è stato dato «gratuitamente» al Varese 1910. E il Comune avrebbe seguito la linea strategica migliore tenendo conto delle ristrettezze di bilancio.
Il sindaco Attilio Fontana risponde al consigliere di Sel Rocco Cordì, che insieme al Pd criticava la convenzione ponte firmata tra amministrazione e società. «Non vi è da sottovalutare la circostanza che l’impianto in argomento denota uno stato di fatto segnato dal tempo e dall’impossibilità di procedere ad investimenti riqualificanti a causa della loro eccessiva onerosità – scrive il sindaco – fatta eccezione per la costante attenzione alla sicurezza delle strutture e degli impianti, da sempre garantita dall’amministrazione comunale».
Il primo cittadino mette sul tavolo tutte le carte: «È a tutti evidente che tale situazione non poteva non influire sulla quantificazione del corrispettivo che, peraltro, va considerato globalmente, includendovi tutti gli oneri per la prima volta accollati per intero alla Società, anche grazie alla scelta coraggiosamente operata dall’amministrazione di concentrare tutte le proprie attività nella sede di Calcinate degli Orrigoni, con ciò sottraendosi ad una inevitabilmente controproducente cogestione dello Stadio».
In poche parole, il Comune non può farsi carico delle spese della struttura, e grazie a questa convenzione, come aveva sottolineato anche il presidente della commissione Sport Giacomo Cosentino (Pdl), tutte le utenze saranno a carico della società.
«In ogni caso la società – aggiunge Fontana – nel periodo interinale d’occupazione, non ha fruito gratuitamente del compendio, ma ha provveduto al pagamento del canone pattuito per le stagioni precedenti nella convenzione scaduta con il solo scorporo di alcune spese sostenute per la manutenzione dell’impianto».
Insomma, Fontana ha replicato ad entrambe le accuse mosse all’amministrazione. Ovvero, il prezzo di affitto annuale (circa 20.000 euro), considerato esiguo dall’opposizione. E il fatto che l’affitto delle due ultime stagioni sia stato pagato solo nel 2013.
Marco Tavazzi
a.confalonieri
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