I sacrifici per il futuro dei giovani

Stiamo vivendo un’epoca storica particolare, quasi surreale, dove se qualcosa cambia è facile prevedere che somiglierà sempre e comunque a quella di prima. Il governo Monti, composto da “tecnocrati”, persone serie, senz’altro preparate e competenti (a differenza dei suoi predecessori) ma pur sempre “interne” al sistema e da questo beneficiate, anche se si muoverà nell’ottica di un capitalismo “illuminato” non potrà certo fare un gran che, e non potrà rimediare che in parte

al disastro economico e sociale lasciatoci in eredità dalla malapolitica degli ultimi decenni. Cercherà di farci sorbire con apparente dolcezza quei provvedimenti giusti ma “dolorosi”che nessun governo “politico” avrebbe mai preso. Speriamo che la medicina amara possa servire a qualcosa, anche se ne dubito, perché se non si cambia decisamente registro l’avremo presa per niente e tra non molto ci ritroveremo al punto di prima, costretti di nuovo a dover rimediare al danno prodotto.

Giovanni Dotti
Varese

Forse sarebbe l’ora di gettarci alle spalle il passato e di guardare al futuro. Di smetterla di piangerci addosso, d’affrontare i sacrifici che ci verranno chiesti, di voltare pagina nella certezza che, facendolo, il libro della nostra esistenza potrà aspirare a un finale migliore rispetto a quello cupo previsto sino ad oggi. Naturalmente tutti ci aspettiamo un rigore equo, e ormai viene la noia a ripetere queste logorate parole. Ma bisogna ricordare due cose: 1) che Monti è stato scelto per governare,

non si è scelto lui. É subentrato ai politici a causa della loro incapacità. 2) Che il prezzo che pagheremo a questa crisi sconterà quello che dovrebbero pagare i nostri figli e nipoti se noi ci rifiutassimo all’incombenza. Siamo chiamati a un atto di responsabilità, sarebbe vile rifiutare d’obbedirvi. Come sarebbe vile per il governo colpire i più deboli, salvaguardando i più forti. Ma Monti non colpirà a questo modo: rinnegherebbe la sua onestà intellettuale. Ed è ciò a cui tiene di più.

Max Lodi

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