Toni e quel caffè a Placido che gli ha cambiato la vita

BUSTO ARSIZIO Al Baff trionfa la passione. Quella che supera ogni ostacolo economico premiando chi fa cinema con il cuore. «I sogni non subiscono l’inflazione» ha detto Michele Placido salendo sul palco del teatro Sociale. E’ stato lui a produrre Itaker, il fin di Toni Trupia che si è aggiudicato l’XXI edizione del festival. «Questo premio è per me un importante riscatto» ha commentato a caldo il regista Toni Trupia. Un’opera prima che non ha avuto la stessa fortuna a novembre, quando è uscita nelle sale: «Mi auguro che questa vittoria – ha spiegato il regista – sia anche un incentivo per orientare chi il cinema lo sostiene». Toni Trupia un sostegno, e anche importante, lo ha avuto. A produrre il film che riporta gli spettatori nella fredda Germania industriale degli anni ’60 con suoi lavoratori multietnici, è stato infatti Michele Placido a cui è stato consegnato il premio come miglior produttore: «Lo Stato non dà più futuro ai giovani – ha detto il celebre attore – Ognuno, quindi, dovrebbe dare parte del proprio lavoro ad altri, come ho fatto io con Toni. Questo ragazzo portava il caffè sul set di Romanzo Criminale, l’ho notato e ho capito dopo poche parole che aveva la stoffa per diventare un professionista. Anche la città di

Busto Arsizio può davvero  incominciare a riflettere sull’opportunità di  produrre film». Toni Trupia ha ringraziato tutte le persone che hanno collaborato al film: «Uno sforzo corale, un film sull’identità» ha concluso. Un’altra grande sorpresa del Baff è stato “L’estate in Campagna” di Radek Wegrzyn, co-produzione italo-polacca-finlandese, vincitrice del premio del pubblico e come miglior regia. E c’era d’aspettarselo, vista la standing ovation che ha ricevuto dopo la proiezione alla sala Ratti di Legnano: «Non si potrebbe aspirare a meglio che il gradimento del pubblico – ha commentato Wegrzyn – vedere persone che piangono e ridono è una cosa meravigliosa. Ricevere il premio come miglior regia nel Paese dei più grandi registi, come Fellini e Tornatore, è invece strepitoso». Lo sceneggiatore del film è Roberto Gagnor, professore all’Istituto Cinematografico Antonioni di Busto Arsizio. Il film è infatti una coproduzione italo-polacca-finlandese. Il film è girato in Polonia e racconta con grande ironia e serietà la storia di un pianista polacco che abbandona il suo talento e inizia a trascorrere una vita monotona dopo la morte della moglie Izabella, che amava sin da bambino. La sua esistenza riprende però quando acquista una nuova mucca, che lui ritiene essere la reincarnazione della moglie. Già uscito in Polonia e in Germania, ora cerca un distributore per l’Italia. V. Ari

s.bartolini

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