18 Lug 2013
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“L’incontro” di Vincenzo Cerami con Gallarate porta la data del 7 ottobre 2006. Quando lo scrittore, sceneggiatore, drammaturgo – che fu anche candidato all’Oscar nel 1999 per “La vita è bella” con Roberto Benigni – aveva aperto l’edizione di quell’anno del festival di letteratura Duemilalibri, la settima. Presentando proprio quello che era allora il suo ultimo libro, pubblicato da Mondadori, dal titolo, appunto, “L’incontro”.
E incontro splendido era stato, sia per la grande partecipazione di pubblico all’appuntamento con lui, alle 18,30, nel teatro Condominio Vittorio Gassman, che era stato “cuore” dell’evento. Sia per il ricordo che Cerami, scomparso mercoledì 17 luglio a Roma, ha lasciato in chi ha avuto il piacere e l’onore di incontrarlo, ascoltarlo, parlargli in quell’occasione.
«Era arrivato a Gallarate fin dalla mattina – racconta Maurizio Occhipinti, presidente del Sistema bibliotecario Panizzi che aveva collaborato all’organizzazione dell’edizione – e ricordo che avevamo fatto un giro insieme per il centro cittadino e si era complimentato per la manifestazione e per quanto la città stava facendo sotto il profilo culturale». Sì, perché il ricordo più vivo che ha lasciato Cerami in chi a Gallarate
l’ha incontrato è proprio quello di una persona disponibile, alla mano, spiritosa. Oltre che naturalmente di grande cultura. Ma capace di trasmetterla in modo diretto. Qualcuno si ricorda come si fosse fermato anche lungamente a parlare con giovani, ragazzi, che il suo nome lo collegavano molto ai film di Benigni. E di cui aveva ascoltato i pareri e intavolato veri e propri discorsi di cinema, cultura, quotidianità.
«Ho un ottimo ricordo di Vincenzo Cerami – aggiunge Isabella Peroni, che ai tempi era presidente della biblioteca civica Luigi Majno, tra i protagonisti dell’organizzazione di Duemilalibri -. Una bella persona, che era un piacere stare ad ascoltare». E che Gallarate ha avuto il piacere di poter incontrare.
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